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27 dicembre 2019

Guida ai 200 fattori di ranking di Google

Patrizia Maimone

Scritto daPatrizia Maimone

Tempo stimato per la lettura10 minuti

Hai mai sentito parlare dei fattori di ranking su Google? Probabilmente, se sei agli esordi, la risposta è negativa. Ti capiterà, però, più volte al giorno di effettuare delle ricerche su Google o su qualunque altro motore di ricerca. E ti sarai ritrovato dinnanzi ad una serie di risultati che ti mostrano le varie pagine web che, in base alla query che hai inserito, corrispondono a quanto stai ricercando. Si tratta delle SERP (Search Engine Results Pages) ovvero delle pagine di risultati che il motore di ricerca ti mostra in seguito alla ricerca. Le pagine in questione non vengono ordinate casualmente dato che il posizionamento è, per ogni sito web, importantissimo in ottica SEO. Proprio per questo, comparire tra i primi risultati è fontamentale, soprattutto se il sito è un e-commerce! Ma quali sono i criteri in base a cui, in particolare Google, ordina i risultati? Questo avviene in base ad uno speciale, quanto segreto, algoritmo che lavora, per l'appunto, su 200 fattori di ranking. Andiamo ad analizzarli tutti da vicino per comprendere meglio il funzionamento di Google.

Contattaci per tutte le informazioni sui fattori di ranking di Google



I fattori di ranking di Google, le 9 categorie


I fattori che influenzano i risultati di ricerca su Google e che, quindi, sono di fondamentale importanza in ottica SEO sono, come abbiamo anticipato, 200. Proprio per questo motivo, per una questione di comodità, essi sono stati catalogati in 9 categorie definibili come principali. Ciascuna di queste contiene un numero, di volta in volta diverso, di fattori. Non solo: la suddivisione non è casuale e va a riguardare tutti gli ambiti che influenzano il posizionamento di un sito web tra i risultati di ricerca. Ecco le categorie in questione:

  1. Fattori di ranking correlati ai Domini
  2. Fattori di ranking legati alle Pagine
  3. Fattori di ranking legati ai Siti
  4. Fattori di Backlink
  5. Interazione tra un utente e l'altro
  6. Regole speciali dell'algoritmo di Google
  7. Segnali relativi al brand
  8. Fattori di ranking relativi al webspam on-site
  9. Fattori di ranking relativi al webspam off-site.


I fattori di ranking correlati ai Domini



Questa è la prima tra le 9 categorie in cui si raggruppano i fattori di ranking di Google. In essa trovano spazio 11 delle 200 “regole”, per cui la strada da percorrere è ancora molto lunga. Vogliamo dare uno sguardo, uno per uno, a questi primi 11 fattori di ranking? Eccoli.

1. L'anzianità è al primo posto ma non sembra avere un'importanza di rilievo. Google, comunque, in fase di analisi, va a controllare da quanti mesi, o anni, il Dominio analizzato è in rete.
Google verifica che la Keyword compaia nella TLD ovvero nella Top Level Domain ovvero nella parte finale del nome del dominio.

2. La Keyword dovrebbe essere utilizzata al primo posto nel nome di dominio.

3. La Keyword dovrebbe comparire anche all'interno del sottodominio.

4. Metriche di analisi del dominio, utilizzate per la classificazione dei siti.

5. La Keyword deve corrispondere esattamente al nome del dominio per avvantaggiarsi rispetto alla concorrenza.

6. Visibilità di ogni informazione sulla persona che provvede a registrare il dominio, visto da Google come atteggiamento di apertura e che non desta sospetti.

7. Penalizzazioni per spam di chi si registra, anche se avvenute in passato, possono influire negativamente sull'andamento dei prossimi siti.

8. Country Code del dominio da scegliere in maniera appropriata in base ai propri territori di appartenenza.

9. Durata della registrazione. Chi registra un dominio per un periodo di tempo maggiore è considerato più affidabile di chi lo fa per un lasso di tempo troppo limitato.

10. Cronologia del dominio. Un po' come avviene per la fedina penale sporca, può influire negativamente sul giudizio di Google nei confronti di un determinato sito web.


Fattori di ranking legati alle pagine




Sono ben 61 e rappresentano il gruppo più numeroso di fattori di ranking di Google quelli correlati alle pagine. Non è difficile comprendere il motivo di ciò dal momento che proprio le pagine sono il cuore di un sito e proprio da queste dovrebbe partire il buon posizionamento sui motori di ricerca. Vediamo, insieme, di cosa stiamo parlando nel dettaglio.

11. Keyword nel Tag Title che, nonostante abbia perso la sua importanza con gli ultimi aggiornamenti, la presenza della parola chiave nel Tag Title ha comunque una sua rilevanza in ottica SEO.

12. Posizionare la Keyword ai primi posti nel Tag Title potrebbe portare vantaggi alla pagina.

13. Andando ad influire sul CTR, ovvero sul numero di clic ricevuti, la presenza della Keyword nella Meta Description non incide in maniera diretta ma può aiutare nel posizionamento.

14. La presenza della Keyword nell'H1, ovvero nel titolo secondario, ha anch'essa una certa rilevanza.

15. La Keyword density, ovvero il numero di volte in cui la parola chiave compare nella pagina, è stato un fattore SEO molto abusato finora. Attualmente ha una certa importanza anche se con il tempo, proprio per il fenomeno del keyword stuffing, il suo valore è andato scemando.

16. La Keyword prominence riguarda la posizione più favorevole della parola chiave all'interno del testo in termini di ranking. In particolare, per trovarsi dinnanzi ad una pagina ottimizzata, la keyword deve comparire entro i primi 100 termini dell'articolo.

17. La presenza della Keyword nei tag heading (H1, H2, H3 e via di seguito) aiuta Google a comprendere come sia strutturata una pagina e, quindi, influisce in qualche modo sul posizionamento tra i risultati dei motori di ricerca.

18. Utilizzare Keyword LSI (ovvero parole legate alla keyword principale) nel contenuto è importante perché aumenta la qualità dello stesso ed aiuta il motore di ricerca a stabilire quali siano i contesti specifici dell'argomento.

19. Anche utilizzare Keyword LSI in Tag Title e Description ha la medesima importanza in quanto aiutano a distinguere il senso di termini che possono avere un significato multiplo.

20.L'Autorevolezza del dominio è tra i fattori di ranking che maggiormente incidono sul posizionamento di un sito nelle SERP.

21. Più il PageRank della pagina è elevato migliore, a quanto pare, è il posizionamento rispetto a pagine con link poco rilevanti o assenti.

22. Importantissimo, perché indice di un contenuto qualitativamente elevato per Google, risulta essere la quantità di keywords posizionate.

23. La lunghezza del contenuto è fondamentale dato che Google ritiene che in un numero maggiore di parole si nasconda la possibilità di risolvere ogni domanda degli utenti e di sviluppare in maniera migliore un argomento in tutte le sue sfaccettature.

24. Allo stesso modo, la duplicazione dei contenuti è un fattore di ranking negativo per Google che non ammette la presenza di “doppioni” all'interno dello stesso sito.

25. Per gli stessi motivi anche la duplicazione delle Meta Description sono mal viste da Google. Consigliato, dunque, essere sempre originali per non subire penalizzazioni.

26. La presenza di errori HTML non è ben vista da Google che preferisce pagine pulite e ben codificate, sinonimo di attenzione e qualità.

27. La dimensione eccessiva dell'URL danneggia il posizionamento di un sito per il quale è privilegiato, invece, un URL corto.

28. Nel percorso dell'URL è importante che la pagina sia quanto più vicina possibile alla Home Page. Il cosiddetto “percorso accorciato”, dunque, è da preferire.

29. La scelta azzeccata nell'uso dei TAG è importantissima perché riesce a mettere in relazione un contenuto con un altro.

30.La presenza della Keyword nell'URL non è fondamentale ma aiuta un corretto posizionamento.

31.Allo stesso modo, il formato dell'URL è importante per il posizionamento nelle SERP.

32. La priorità della pagina nella Sitemap influisce sul ranking.

33. Assegnare le giuste categorie alle pagine aiuta i siti internet a posizionarsi correttamente. Pagine con categorie correlate hanno una prestazione migliore rispetto a quelle non correlate.

34. Il testo della pagine deve essere chiaro e leggibile dato che la comprensibilità del testo è tra i maggiori fattori di ranking per Google.

35. Usare un indice aiuta i motori di ricerca nell'interpretare al meglio i contenuti di un sito.

36. Utilizzare un testo con elenchi puntati e liste aumenta la leggibilità di un testo ed è, quindi, una pratica valutata positivamente da Google. I lettori, infatti, fruiscono al meglio dei contenuti e questo è gradito anche dai motori di ricerca.

37. La massima attenzione alla grammatica è importantissima. Non solo, infatti, è sinonimo di bravura da parte di chi scrive ma utilizzare una buona grammatica, ortografia e sintassi è indice di qualità.

38. L'utilità del contenuto è fondamentale. Il lettore, infatti, deve trovarvi tutte le informazioni utili a soddisfare la sua ricerca.

39. I contenuti devono essere originali al 100% per essere indicizzati correttamente. Un testo copiato, infatti, viene sempre penalizzato e rischia di non posizionarsi affatto.

40. Pagine con approfondimenti sul tema sono ben viste da Google e, di conseguenza, si posizionano meglio rispetto a pagine che affrontano, invece, gli argomenti in maniera parziale.

41. La profondità del contenuto è uno dei principali fattori di ranking di Google perché forniscono valori unici al web.

42. L'età della pagina influisce sul buon posizionamento a patto che i contenuti al suo interno vengano costantemente aggiornati.

43. Di conseguenza, i contenuti recenti contribuiscono al ranking. Questo vale soprattutto nel momento in cui ci riferiamo ad un argomento sensibile al trascorrere del tempo.

44. Correlato ai due fattori precedenti, la portata degli aggiornamenti è un altro fattore determinante. Modificare una sezione, eliminarla, aggiungere altre parole significa aggiornare un sito e questo è un elemento positivo.

45. La frequenza degli aggiornamenti nel tempo è rilevante.

46. La frequenza di una determinata parola nel testo, non per forza corrispondente alla keyword, aiuta i motori di ricerca a comprendere che, con molta probabilità, la pagina in questione riguarda quel dato argomento.

47. Il cosiddetto Mach con l'entità altro non è che la totale corrispondenza delle entità ricercate da un utente piuttosto che da un altro e il contenuto di una determinata pagina.

48. I parametri di Google Hummingbird, aggiornamento risalente al 2013, aiutano i motori di ricerca a comprendere gli argomenti delle pagine web andando oltre alle keywords.

49. Utilizzare correttamente il tag Rel=Canonical consolida un eventuale URL duplicato perché indica ai motori di ricerca quale URL, tra tutti, scansionare evitando penalizzazioni per contenuti duplicati.

50. Utilizzare contenuti multimediali aiuta ad aumentare il livello di qualità di un sito internet. Via libera, dunque, all'utilizzo di immagini e video purché pertinenti con il contenuto.

51. L'immagine è un elemento che spesso viene trascurato in ambito SEO. Sbagliato! Ottimizzarla correttamente, infatti, è di fondamentale importanza. Non tralasciamo mai, dunque, elementi fondamentali come il nome dell'immagine, la sua descrizione, ecc.

52. I contenuti supplementari utili sono “utili” (scusateci il gioco di parole) per il posizionamento di una pagina. Ad esempio, avere un sito di prestiti online che offre un calcolatore integrato con cui verificare importi concedibili, rate ed interessi aggiunge valore al sito e ne migliora il posizionamento.

53. Essere un sito user friendly e, quindi, ottimizzato per l'utilizzo su mobile è, ad oggi, un fattore determinante in termini di ranking. La navigazione da dispositivi mobili, infatti, è sempre più frequente e, quindi, determinante.

54. La velocità di caricamento HTML è tra i fattori di ranking di Google più importanti testato attraverso i test di page speed. Avere un sito che carica velocemente ha maggiori possibilità di non essere “abbandonato” da chi ne sta aspettando il caricamento. Di conseguenza, è dimostrato, si innalzano anche i livelli di conversione.

55. Correlato al fattore precedente è la velocità di caricamento su Chrome, browser che viene utilizzato da Google per testare questo parametro.

56. L'uso della tecnologia AMP (Accelerated Mobile Pages) aiuta il posizionamento di una pagina perché ne migliora la velocità di caricamento.

57. L'UX da mobile che, di rilevanza, deve garantire l'utilizzo semplice e veloce del sito su dispositivo mobile anche quando la qualità di connessione non è soddisfacente.

58. Il Layout della pagina deve essere user friendly e dare, sin da subito, la massima visibilità ai contenuti principali di una pagina che devono risaltare rispetto agli altri.

59. I contenuti ritenuti poco rilevanti possono essere nascosti per la versione mobile. Questo, infatti, non toglie qualità al sito (a patto, ripetiamo, che si eliminino solo contenuti irrilevanti) ed aumenta, al contempo, la “leggerezza” del sito e la velocità di caricamento su dispositivo mobile.

60. Qualora si decida di nascondere qualche contenuto in un tab delle pagine, Google non provvede alla sua indicizzazione.

61. Usare in maniera corretta i link in uscita è un fattore di ranking di Google importante. Specialmente se i siti linkati hanno una certa autorevolezza, questa scelta è interpretata da Google come un segnale di grande affidabilità.

62. L'argomento dei link in uscita deve essere pertinente al contenuto della pagina.

63. Il numero dei link in uscita non deve mai essere troppo alto. Scegliere di inserire più link follow che puntino ad altri portali, infatti, non solo distoglie l'attenzione degli utenti ma peggiora l'esperienza utente e penalizza, di conseguenza, in termini di ranking.

64. Un sito viene considerato da Google più affidabile se utilizza fonti e risorse esterne. Non è certo, però, che questo abbia un impatto positivo anche in termini di ranking.

65. Altrettanto importanti il numero di link interni verso la pagina che devono, naturalmente, essere adeguati ai contenuti. Google comprende, in questo modo, che il sito è ben organizzato e dona una maggiore importanza alla pagina interna linkata maggiormente.

66. Non è importante solo la quantità dei link interni, lo è anche la loro qualità.

67. Gli anchor text dei link interni influisce anch'esso sul posizionamento.

68. Qualora siano presenti diversi link rotti si va incontro ad una grave penalizzazione dal momento che il fenomeno interessa per lo più siti abbandonati.

69. Troppi link di affiliazione danneggiano il posizionamento di un sito nelle SERP. Troppe affiliazioni, infatti, secondo Google non portano valori aggiunti.

70. Google potrebbe affidarsi anche al ruolo degli editor le cui opinioni sarebbero alla base di un miglior posizionamento. Il condizionale, però, è d'obbligo dal momento che non vi è la certezza di influenze da parte di questo fattore.

71. I cosiddetti domini parcheggiati (Parked Domain) sono giudicati negativamente da Google. Si tratta di domini di secondo livello che stanno sul web mostrando semplicemente annunci di carattere pubblicitario o la conosciuta frase “pagina in costruzione”.

Fattori di ranking legati ai siti



Sono 14 i fattori di ranking di Google legati al sito che vanno a prenderne in considerazione la struttura e la gestione di ogni contenuto. Quattordici elementi presi in considerazione dall'algoritmo di Google per il posizionamento di un sito tra i risultati dei motori di ricerca. Vediamo, insieme, i fattori in questione.

72. La prestazione generale di un sito in Google Search è legata in maniera diretta all'usabilità del sito. Se un sito, infatti, risulta difficoltoso da navigare e comprendere riceverà inevitabilmente una penalizzazione da Google sul ranking. Per questo motivo risultano premiati, invece, i siti con interfacce semplici ed intuitive.

73. Più l'architettura del sito risulterà chiara e pulita, maggiori saranno i punteggi ottenuti in termini di posizionamento.

74. La presenza di una sitemap HTML aiuta Google ad indicizzare le pagine e quindi influisce positivamente sul ranking.

75. L'utilizzo di una navigazione “Breadcrumb” aiuta sia i visitatori che i motori di ricerca nella navigazione tra le varie pagine del sito e tra le varie tipologie di categoria.

76. Aggiornare il sito è tra i fattori di ranking di Google fondamentali. I siti stativi, infatti, non sono graditi da Big G che predilige contenuti sempre aggiornati e, se necessario, modificati.

77. Il TrustRank è una tecnologia utilizzata da Google per verificare quanto un sito sia effettivamente affidabile e quanto le informazioni in esso contenute siano veritiere.

78. Inserire una Pagina Contatti è indice di affidabilità e, dunque, considerato un fattore di ranking di Google da non dimenticare. Fornire agli utenti un contatto diretto alla propria agenzia web o azienda è utile e giudicato positivamente.

79. Importante anche l'Uptime del sito ovvero il tempo effettivo in cui il sito rimane aperto e funzionante, quindi senza alcun tipo di disservizio. Più elevato è questo valore, più alta è la sua influenza sul posizionamento.

80. La localizzazione del server risulta utile in particolare per la cosiddetta SEO Local.

81. Utilizzare correttamente un certificato SSL è molto rilevante per il ranking di un sito in quanto strettamente correlato con la sicurezza da esso offerto agli utenti.

82. Data l'importanza dell'argomento privacy sul web (e non solo) un sito è considerato affidabile anche nel momento in cui prevede l'inserimento di Pagine Privacy e Termini del servizio.

83. Preferire Youtube per caricare i video su un sito sembra essere una strategia vincente in termini di ranking. Un video proveniente da Youtube, infatti, è considerato più rilevante rispetto agli altri.

84. Utilizzare Google Analytics e Google Search Console è una buona norma SEO in quanto aiuta ad indicizzare correttamente le pagine.

85. Le recensioni degli utenti contribuiscono ad innalzare l'affidabilità di un sito internet per cui vengono ritenute un importante strumento ai fini del posizionamento tra i risultati di ricerca.


I fattori di ranking di Backink



La seconda categoria più “affollata” in merito ai 200 fattori di ranking di Google è quella contenente i Fattori di Backlink. Questi fondano la loro importanza sul fatto che il link rimane, seppur col passare del tempo e l'introduzione di nuove tecnologie, tra le risorse fondamentali che Google utilizza per scansionare il web alla ricerca delle pagine che meglio rispondono alle richieste degli utenti. Così come la Link Building è importantissima in ottica SEO, anche i Backlink ovvero i link in ingresso.

Sono in totale 46 i fattori di Backlink tenuti in considerazione dall'algoritmo di Google.

86. Tra i principali protagonisti nel ranking di un sito vi è l'autorevolezza del dominio. Quando riceviamo un link da un sito gradito a Big G ed è autorevole ha un forte impatto sul posizionamento.

87. Anche l'autorevolezza della pagina da cui si riceve il link è fondamentale per le stesse motivazioni.

88. Importante anche il numero di domini che linkano ad un sito.

89. Stesso discorso vale per il numero totale di pagine che linkano.

90. L'età del dominio linkante è uno dei fattori più rilevanti. Ricevere un link da un portale online da molto tempo ha più valore che riceverlo da un dominio più “giovane”.

91. Anche l'età del link ha una sua importanza. Un backlink più datato è più rilevante, a parità di qualità, rispetto ad uno pubblicato da poco.

92. Tutti i siti che vantano un profilo backlink naturale (ovvero senza forzature) si posizionerà indubbiamente meglio rispetto a quelli manipolati.

93. Anchor Text troppo ottimizzati danneggiano invece che migliorare il posizionamento dal momento che possono essere interpretati da Google come tentativi di spam.

94. L'attributo Title del link (quanto visualizzato nel momento in cui si muoviamo con il mouse sopra il titolo) può influire positivamente sul ranking.

95. I link che provengono da una pagina che contiene la keyword dei siti linkati nel titolo sono molto apprezzati da Google.

96. La posizione del link nel contenuto influisce sul posizionamento del sito. Più alta è la sua posizione, migliore sarà il ranking dato che sarà prima oggetto di attenzione da parte dell'utente.

97. Anche la posizione del link nella pagina è rilevante. Trovarsi al centro delle pagine migliora il ranking.

98. Linkare alla home page di un sito contribuisce ad accrescere la stima verso quel determinato sito.

99. Anche i link nofollow, sebbene pare non vengano considerati da Google, possono comunque influire sul posizionamento dal momento che contribuiscono alla costruzione di profili backlink naturali.

100. Ogni link deve essere ben contestualizzato con il contenuto delle pagine a cui fanno riferimento.

101. L'inserimento di un Tag Alt nelle immagini linkando una pagina viene giudicato in maniera positiva in qualità di anchor text (o almeno considerati tali da Google).

102. I link pubblicitari vengono identificati dal motore di ricerca e considerati ai fini del posizionamento.

103. I link sponsorizzati potrebbero rappresentare un evento negativo per un sito web.

104. Ricevere link da siti con IP di Classe C diversi invia a Google un segnale di attendibilità e utilità dei contenuti migliorando il livello di ranking.

105. Penalizzante risulta essere l'eccessivo utilizzo di reindirizzamenti 301.

106. Dal momento che una pagina con microformat ha un tasso SERP CTR superiore, l'utilizzo di Schema.org ha un'influenza positiva.

107. I TrustRanke dei siti linkanti sono importanti dal momento che chi linka trasmette la propria affidabilità a chi viene linkato.

108. Utilizzare in modo accorto i link in uscita (non inserendone in numero eccessivo) è fondamentale per il corretto posizionamento.

109. Google tiene conto anche del conteggio delle parole. Vengono ritenuti migliori i link provenienti da pagine con almeno 1.000 parole rispetto a quelli provenienti da pagine che ne contengono in numero minore.

110. I link in uscita devono prevedere contenuti di qualità.

111. Potrebbero avere un'influenza negativa o ininfluente i cosiddetti sitewide link ovvero i collegamenti contenuti nel footer o nella sidebar.

112. Un sito con una velocità dei link positiva (ovvero che compensano in eccesso i link in uscita rispetto a quelli che perdono) è dotato di un valore aggiunto e, quindi, premiato da Google.

113. Al contrario, un sito con velocità dei link negativa viene penalizzato.

114. Bisogna variare le fonti da cui provengono i link al fine di non incorrere in penalizzazioni legate allo spam.

115. I link devono provenire da siti reali e non dai cosiddetti fake.

116. Ricevere link da siti con estensione localizzata (come ad esempio .it per l'Italia o .uk per il Regno Unito) aiuta a migliorare il proprio ranking in una determinata zona.

117. La ricezione di backlink da un sito istituzionale (in Italia, ad esempio, quelli con estensione .gov) aumenta l'affidabilità del sito ricevente anche se il fattore in questione non è oggi ritenuto ai vertici per il miglior posizionamento all'interno delle SERP.

118. Allo stesso modo, la ricezione di un link da parte di un Authority Site contribuisce al posizionamento molto più che la ricezione di link da parte di siti sconosciuti.

119. Ricevere un backlink da Wikipedia viene visto come sinonimo di affidabilità seppur appartenente ai cosiddetti link nofollow.

120. Ricevere un link da un competitor (ovvero da un sito con le stesse KW) è segno di grande stima e vale pertanto moltissimo per migliorare il posizionamento.

121. La ricezione di un link da dominio pertinente (ovvero che si occupa delle stesse tematiche di cui ci occupiamo) incrementa non di poco il valore del nostro sito.

122. Stessa acquisizione di valore avviene con i link provenienti da pagine pertinenti.

123. La mancata ricezione di link da parte di siti attesi, ovvero da cui invece Google si aspetterebbe un link, viene vista negativamente.

124. Ancora valido aiuto al ranking di un sito pare essere l'inserimento al suo interno di un guest post, ovvero di un contenuto scritto da esperti di vari settori contenenti un link ai siti di questi. Un utilizzo massiccio di questa strategia, comunque, può portare a gravi penalizzazioni.

125. Uno o più link ricevuti dai cosiddetti Bad Neighborhoods (siti nocivi) fa scadere l'affidabilità agli occhi di Google con relativa azione penalizzante.

126. Trattamenti speciali, invece, sono riservati a tutti i siti che ricevono link da risorse considerate top e, quindi, di eccelso valore.

127. La presenza di co-occorrenze, parole vicine sul piano semantico a quelle dell'anchor text è positiva per la contestualizzazione dei collegamenti.

128. Ogni utente riuscirà in questo modo a comprendere quali siano gli scopi di ciascun link.

129. I link reciproci sono mal visti da Google che ne scoraggia lo scambio penalizzando i siti che li utilizzano.

130. I link da contenuti generati dagli utenti sono distinti da quelli generati dal proprietario del sito e individuati da Google.

131. Indispensabile utilizzare correttamente il reindirizzamento 301.

132. I link provenienti da forum sono valutati male da Google in quanto molto spesso utilizzati a fini di spam.


I fattori di ranking di Google: Interazione degli utenti col sito

Anche l'AI (ovvero l'Intelligenza Artificiale) contribuisce in maniera copiosa nella gestione del posizionamento dei siti internet tra le SERP. A questa si unisce un fattore molto importante per Google, cioè quello inerente l'interazione degli utenti con i vari siti. Si cerca, in questo modo, di comprendere come la gente si comporta quando, effettuata una ricerca, si ritrova davanti ai risultati. Stiamo parlando di una nuova categoria di fattori di ranking di Google, composta da 10 importanti elementi. Vediamoli insieme proseguendo nella lista dei 200 fattori di ranking.

133. Mediante il cosiddetto RankBrain, Google interpreta le necessità degli utenti e propone per prime le pagine ritenute di maggiore attinenza con le ricerche effettuate. Ma non solo! Grazie a questo fattore è possibile fare una previsione di quelli che potrebbero essere i clic effettuati a seguito di ricerche completamente inedite.

134. Il CTR organico per parola chiave influisce dal momento che diversi esperti di SEO sostengono che più una pagina colleziona clic maggiori sono le possibilità che si posizioni bene in base a specifiche parole chiave.

135. Anche il CTR organico del sito, indipendente dalla parola chiave per cui si posiziona, ha a che fare con il modo in cui gli utenti interagiscono con le varie pagine.

136. Una pagina con un basso bounce rate, ovvero una frequenza di rimbalzo non elevata, può essere favorita nel posizionamento. Ciò avviene dal momento che una pagina con una frequenza di rimbalzo più alta potrebbe non rappresentare la migliore risposta alla ricerca degli utenti. Ricordiamo che la frequenza di rimbalzo è rappresentata dalla percentuale di volte in cui un visitatore arriva sulla singola pagina del sito e vi permane senza navigare le altre pagine disponibili.

137. Fattore molto negativo per il posizionamento di un sito è il Pogo Sticking che si verifica quando il visitatore accede ad un sito proposto tra i risultati e lo abbandona immediatamente tornando alla pagina dei risultati perché insoddisfatto. Un comportamento di questo tipo cela una bassissima qualità nei contenuti del sito in questione che, di conseguenza, viene penalizzato da Google.

138. Proseguiamo con il Dwell Time che possiamo considerare il processo inverso rispetto al Pogo Sticking appena descritto. Si tratta, in particolare, del tempo per il quale il visitatore rimane sulla pagina che gli è stata proposta dalle SERP. Se vi permane a lungo è un segnale molto positivo, indice di una ricchezza di contenuti e di un testo ben approfondito.

139. Il traffico diretto verso un sito internet, se numeroso e frequente, contribuisce al ranking di un sito.

140. Importantissimo il traffico di ritorno che si ha nel momento in cui un utente ha già visitato una pagina ma vi ritorna comunque in futuro. Questo è sinonimo di interesse e di apprezzamento da parte del visitatore e si traduce, quindi, in un migliore posizionamento per il sito in questione.

141. L'essere “inseriti” tra i Preferiti su Chrome mostra l'interesse degli utenti ed è considerato, dunque, un fattore positivo sul web.

142. I commenti rappresentano una delle maggiori fonti di interazione degli utenti con un sito. Per questo il loro numero può rappresentare un fattore da non sottovalutare in ottica SEO.


Regole speciali dell'algoritmo di Google

Tra i 200 fattori di ranking di Google ritroviamo una speciale categoria in cui si trovano ben 19 fattori ritenuti importanti per l'algoritmo di Google ma che non hanno a che fare, in senso stretto, con tecniche SEO e similari. Vediamo da vicino di cosa proseguendo nella lista dei 200, ed oltre, fattori da prendere in considerazione.

143. La freschezza della query è importante, come già anticipato, dato che un contenuto datato, spesso, non contiene le giuste risposte per gli utenti.

144. I featured snippet, cioè i contenuti evidenziati da Google prima delle SERP, hanno altrettanta rilevanza.

145. Qualora un termine ricercato abbia diversi significati, Google proporrà una SERP mista ovvero una lista di risultati che contengono informazioni inerenti tutti i possibili significati della parola chiave.

146. Il Safe Search protegge gli utenti che lo desiderano da tutti i siti contenenti parole volgari o contenuti pornografici.

147. Qualora una pagina abbia ricevuto reclami per la violazione del copyright verrà penalizzata da Google nel posizionamento.

148. In base alle ricerche effettuate potrebbe essere dato maggiore spazio alla diversità dei domini rispetto alla loro unicità.

149. La località in cui viene fatta la ricerca potrebbe influire sui risultati mostrando per primi i siti con un indirizzo IP geograficamente vicino all'utente.

150. In base alla query digitata potrebbero comparire anche delle immagini nell'anteprima dei risultati.

151. Ancora una volta, ai risultati localizzati viene data la priorità specie se corrispondenti alla categoria business.

152. Una cosiddetta ricerca transazionale mostra nei risultati l'indicazione per effettuare un acquisto. Pensiamo, ad esempio, a tutte le volte in cui cerchiamo le tratte aeree di nostro interesse. Google ci propone una lista di siti in cui possiamo effettuare l'acquisto del biglietto.

153. Il box per shopping è il risultato, per l'appunto, di una ricerca transazionale nel momento in cui ci mostra vari “box” contenenti proposte d'acquisto da parte dei vari siti.

154. Il Box Notizie Principali funziona un po' come il Box shopping ma riguarda, stavolta, le news principali che ci vengono mostrate all'interno dei risultati di ricerca.

155. Le ricerche navigazionali prevedono che qualunque ricerca effettuata con una parola chiave riferita ad uno specifico dominio vada a generare un risultato multiplo in relazione proprio a quel dominio.

156. La potenza del brand ha una grande importanza dal momento che brand più noti vengono collocati in una posizione privilegiata rispetto a quelli sconosciuti.

157. Tutti noi siamo incappati, almeno una volta, negli Easter Egg nascosti da Big G. Si tratta di una chicca, per lo più dal carattere sorprendente, che si attiva nel momento in cui effettuiamo determinate ricerche.

158. La cronologia delle navigazioni effettuate è un fattore personalizzato da utente ad utente. In pratica, i siti che visitiamo più spesso, o le ricerche effettuate più di frequente, ci appaiono per prime nelle SERP.

159. Sullo stesso principio generale si base la cronologia delle ricerche che, in base a quanto da noi ricercato in passato, prevede quello che potrebbe interessarci e, di conseguenza, ci mostra i risultati più pertinenti.

160. Massima attenzione ai contenuti devono prestarla i siti con contenuti YMYL ovvero “Your Money, Your Life”, ovvero quelli che si occupano di economia finanziaria e questioni legate alla salute.

161. Google utilizza uno speciale algoritmo, denominato PayDay Loan, che elimina dalle SERP siti spam o, in generale contenuto di tipo pornografico o offensivo per l'utente che potrebbe visualizzarlo.


I fattori di ranking di Google: Segnali del Brand



I brand sono elementi che vengono controllati molto attentamente e non è un caso se proprio ai segnali del Brand è dedicata un'apposita categoria tra i 200 fattori di ranking di Google. Sono 10, in questo caso, i fattori che ne fanno parte che andiamo, adesso, ad analizzare più da vicino.

162. Gli Anchor Text Branded ed il modo in cui vengono utilizzati rappresentano uno dei principali fattori tenuti in considerazione dall'algoritmo di Google.

163. Le ricerche branded, dette tali ogni qualvolta che ricerchiamo un brand, potrebbero catalogare un nome come tale e migliorare, dunque, il posizionamento.

164. Valore maggiore hanno di certo le ricerche di tipo brand + keyword a cui si aggiunge al nome del marchio anche una parola chiave che, con un numero sempre più elevato di ricerche, incrementa la visibilità del sito su Google.

165. Un brand dotato di una pagina Facebook molto seguita dagli utenti potrebbe trarne giovamento anche in termini di ranking.

166. Anche la presenza di una pagina su Twitter può, allo stesso modo, aumentare la visibilità.

167. Stesso discorso, specie nel ramo aziendale, vale per tutti coloro che associano al proprio brand anche una pagina ufficiale LinkedIn.

168. Google verifica sempre che un account sui vari social network sia reale. In questo caso sono previsti privilegi nel posizionamento mentre negativi risultano gli account fake.

169. Un brand che viene menzionato nelle notizie principali di Google acquisisce indubbiamente notorietà e si posiziona meglio tra i risultati di ricerca.

170. Anche ricevere menzioni del brand senza l'inserimento di link ha un valore positivo per l'algoritmo di Google.

171. Un brand che rende pubblica la sede fisica della sua attività acquisisce punti preziosi dal momento che per acquisire affidabilità e credibilità è bene essere localizzati dagli utenti.

I fattori di ranking relativi al webspam on-site



Penultima categoria è quella dei fattori di ranking relativi al cosiddetto webspam on-site. Al suo interno ritroviamo 15 fattori di cui andiamo subito a parlare. Si tratta di concetti estremamente importanti per il web dal momento che qualunque comportamento ritenuto scorretto, nella delicata fase di gestione di un sito, viene pesantemente penalizzato da Google con conseguenze rilevanti. Di seguito i 15 fattori che determinano una sicura penalizzazione di spam on-site.

172. Le Penalizzazioni Panda, in vigore ormai da diverso tempo, sono riservate al sito ritenuto qualitativamente scarso.

173. Nonostante possa sembrare strano, anche una sovra-ottimizzazione dei siti può dar luogo a penalizzazioni. Oltre ad una presenza eccessiva della parola chiave nel testo è da evitare anche l'utilizzo sproporzionato del grassetto e del corsivo.

174. Anche spammare la Meta Description forzando le keywords può portare a penalizzazioni.

175. Riprendendo il punto sui siti di scarsa qualità, Google tende a penalizzare tutti coloro che puntano alla massimizzazione del proprio profitto più che all'aiuto da fornire al lettore.

176. Un occhio di riguardo è sempre rivolto ai siti di affiliazione andando a penalizzare quelli che non hanno alcun valore aggiunto.

177. Massima attenzione all'utilizzare i link nofollow in quantità eccessiva dal momento che tale pratica potrebbe tradursi, per Google, in un tentativo di manipolare il PageRank.

178. Tutti gli indirizzi IP marchiati da Big G come spam rischiano di portare una penalizzazione ad ogni sito che si trova sullo stesso server.

179. Il posizionamento di un sito con link in uscita verso un sito ritenuto “cattivo vicino” può risultare compromesso.

180. I link di affiliazione non devono mai essere nascosti dal momento che, se scoperta, tale pratica porta ad essere penalizzati.

181. Le pagine doorway non sono apprezzate da Google dal momento che ingannano l'utente facendoli atterrare su un sito o su una pagina che non è quella promessa dalle SERP.

182. Per evitare che il sito sia de-indicizzato è necessario evitare ogni tipo di reindirizzamento subdolo. Per definizione, infatti, Google nelle sue linee guida “sconsiglia assolutamente la presentazione agli utenti di contenuti diversi da quelli che vengono presentati dai motori di ricerca.”

183. Pubblicità e popup dal carattere troppo invadente infastidiscono l'utente diminuendone la soddisfazione. Ecco perché prodotti di questo tipo contribuiscono ad abbassare notevolmente la qualità del sito.

184. Utilizzare le pubblicità insterstitial, che coprono completamente il sito e lo schermo del visitatore, potrebbe penalizzare il sito.

185. La cosiddetta pubblicità above the fold è considerata, altresì, una tecnica di spam e, in quanto tale, viene punita da Google.

186. Qualunque contenuto autogenerato de-indicizza il sito che lo ospita con una fortissima penalizzazione. Severamente vietato, infatti, creare contenuti automatici (quindi senza alcuno sforzo) con il solo scopo di posizionarsi al meglio senza risultare di alcuna utilità per l'utente che atterra tra le pagine del sito.

I fattori di ranking relativi al webspam off-site



Chiudiamo questa lunga rassegna che ci ha portati a conoscere i fattori di ranking di Google con l'ultima categoria dedicata alle strategie off-site. Anche in questo caso, cercare di architettare stratagemmi che puntino esclusivamente a raggirare i motori di ricerca e a posizionarsi al meglio senza alcuna qualità, è un comportamento seriamente penalizzato. La categoria in questione contiene 14 fattori. Vediamoli nel dettaglio.

187. Un sito hackerato ha un'altissima probabilità di essere penalizzato da Google dal momento che contiene esclusivamente contenuti spam.

188. Gli afflussi anomali di link portano alla svalutazione del sito per backlink innaturale.

189. Conseguentemente a quanto appena detto, backlink innaturali portano a scoprire che trattasi di link fasulli e, quindi, da penalizzare.

190. Un brusco stop alla visibilità è dato anche dalle penalizzazioni di Google Penguin che scova tutte le linkbuilding irregolari.

191. Possedere un profilo backlink di bassa qualità è un chiaro tentativo di manipolazione del ranking per cui è un comportamento censurato da Google.

192. Backlink da siti non correllati porta penalizzazioni manuali.

193. La presenza di link non naturali, ovvero forzati, è preludio di un abbassamento nel PageRank.

194. Allo stesso modo, incidono negativamente sulla visibilità del sito i link da directory di bassa qualità.

195. Ogni collegamento contenuto in siti di directory e comunicati stampa in distribuzione su qualunque altro sito viene individuato da Google e penalizzato.

196. I link non devono mai essere incorporati nei widget dal momento che questo comportamento è ritenuto scorretto specie se contengono varie keywords di basso profilo qualitativo.

197. Ricevere backlink con lo stesso IP di Classe C è penalizzante.

198. Il ranking di un sito viene penalizzato dalla presenza di anchor text pericolosi. Si ritengono tali quelli a forte rischio di essere presi di mira dagli hacker.

199. I siti che prevedono azioni manuali non verranno inseriti, del tutto o in parte, nei risultati di ricerca di Google.

200. La vendita di link da parte dei siti internet è assolutamente vietata e, se scoperta, è fortemente penalizzata.


A questo punto, conosciuti i 200 fattori di ranking di Google è importante chiudere con una precisazione importante. Se il vostro sito è incorso in una penalizzazione può risollevarsi da essa sottoponendo a Google una cosiddetta richiesta di revisione. Nel caso in cui tale domanda venisse accettata, la visibilità perduta andrebbe totalmente recuperata. In questo caso, però, attenzione ad eventuali altri errori di cui potreste non essere mai più perdonati!

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