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27 aprile 2021

Come fare link building: 5 strumenti gratuiti per il tuo sito

Alex Baldarelli

Scritto daAlex Baldarelli

Tempo stimato per la lettura7 minuti

La link building è un’attività che serve a creare una rete di collegamenti tra un sito e gli altri. Google, infatti, adora i link e li utilizza per fornire risposte adeguate alle query degli utenti. Chiaramente, se riceviamo backlink da siti autorevoli, Google attribuirà autorevolezza anche al nostro sito. In passato e fino all’aggiornamento Penguin, per migliorare il ranking del proprio sito si puntava sul numero di link in ingresso: tutto ruotava attorno al numero di siti che facevano riferimento a una pagina del sito, senza alcuna valutazione sull’autorevolezza. Questo portava all’acquisto di link in entrata per manipolare il PageRank, falsando il ranking di Google. Con gli aggiornamenti dell’algoritmo, Google si concentra sulla qualità dei link, pertanto una strategia efficace di link building considera fondamentale l’affidabilità del sito da cui proviene l’ipertestuale. Al giorno d’oggi, quindi, il presupposto per fare link building è evitare di riempire il sito con backlink di scarso valore, ma cercare di ottenere link in modo naturale e di qualità.

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Link building: come funziona

Prima di vedere come fare link building e le relative strategie, è importante capire come funziona quest’attività così importante per posizionare il tuo sito nei primi risultati. Il motore di ricerca Google ha introdotto il concetto di EAT (Esperto, Autorevole e Affidabile). I siti che possiedono queste caratteristiche vengono premiati, gli altri vengono visti come siti di qualità inferiore. Come valutare la qualità di un link? Google utilizza diversi parametri per valutare la qualità di un link:
  • Popolarità: indica il numero di siti che si collegano a una pagina web.
  • Rilevanza, intesa come corrispondenza tra ciò che l’utente cerca e quanto il contenuto del sito riesce a soddisfarlo.
  • Pertinenza: se la pagina linkante e quella linkata trattano lo stesso argomento, il valore del link sarà elevato, quando trattano argomenti diversi avrà un valore più basso.
  • Autorevolezza: se il backlink proviene da un sito considerato autorevole, come può essere una testata di settore, Google attribuirà importanza anche al tuo sito.
  • Anchor text, senza esagerare! Il testo sull’ancoraggio, ovvero la porzione di frase cliccabile che contiene il link. È importante che il link sia mostrato con il colore blu, per essere immediatamente identificabile. Inoltre, il contenuto verso il quale punta il link deve essere assolutamente inerente alla porzione di testo anchor: l’utente dovrà trovare contenuti perfettamente in linea con le “ancore”. È utile, inoltre, non eccedere con l’anchor text, ma renderlo breve e conciso. Questi suggerimenti valgono sia per i link interni che per quelli esterni.
  • Età dei link: i motori di ricerca preferiscono link datati piuttosto che link appena creati.
  • Trust del sito: è la fiducia che Google attribuisce al sito. È una valutazione qualitativa che il motore di ricerca realizza per l’intero sito web, non per le singole pagine.
  • Presenza social: un link proveniente da un sito a cui corrisponde una consistente presenza sui social giova in termini di autorevolezza anche al sito “ricevente”.
Come fare link building: le strategie

Dopo aver visto cos’è la link building e come funziona, ovvero quali parametri utilizza Google per valutare la qualità dei link, possiamo iniziare a vedere come fare link building in maniera efficace.

Negli ultimi anni si è diffusa sempre più la pratica del link earning. Abbiamo detto che uno dei presupposti più importanti quando si vuole fare link building è quello di ottenere dei link in modo naturale. La link earning ha come obiettivo quello di ottenere link in modo organico, creando contenuti di alta qualità. Sembra una banalità, ma se i contenuti sono di valore questi saranno condivisi e verranno considerati delle fonti autorevoli. Tra i contenuti di qualità prendono sempre più piede le infografiche. Riassumere in una grafica un argomento, rende la fruizione del tema più user-friendly. Da non scartare anche le guide che mostrano agli utenti come fare qualcosa o come risolvere un problema, anche sottoforma di e-book.

Un’alternativa può essere quella di sfruttare i guest post, ovvero un post pubblicato su un blog di settore rilevante. Il blogger ospiterebbe un contenuto specifico e di qualità e in cambio concederebbe all’autore di inserire un backlink verso il sito dell’autore. Preferire sempre un link contenuto all’interno dell’articolo, invece che nella scheda dell’autore o in un banner.

Per posizionarsi nei primi risultati di Google è importante anche dare il giusto peso ai link interni. L’ottimizzazione dei link interni serve a costruire la giusta architettura del sito, riducendo al massimo la frequenza di rimbalzo e aiutare l’utente a cercare le informazioni in modo più semplice e veloce, ma soprattutto fare link building gratuita. Come costruire la rete di link interni?
  • Ricercare le giuste parole chiave, ovvero pertinenti e con un elevato volume di ricerca.
  • Sfruttare anchor text ben costruiti: parole chiave che puntano ad altri argomenti presenti sul sito, alla home o ai servizi proposti.
  • Posizionare le keywords in modo naturale, mantenendo il testo scorrevole.
È importante ricordarsi di applicare l’attributo “nofollow” ad alcuni link, per dire al motore di ricerca di non seguire il link: i collegamenti con questo attributo, al contrario del “dofollow” non contribuiscono all’indicizzazione. In questo modo si mostra ai crawler un profilo di backlink più organico: Google apprezzerà!

Link building: i rischi e le pratiche sconsigliate

Abbiamo visto che rispetto al passato Google è diventato molto più rigido nella valutazione dei link e procede a penalizzazioni fino al rischio cancellazione dal motore di ricerca per pratiche scorrette. Una strategia da evitare assolutamente è quella legata all’acquisto di link a pagamento: è rischiosissima. Nell’immediato Google potrebbe non accorgersi, ma nel giro di qualche mese potresti incorrere in una penalizzazione. Allo stesso tempo è bene evitare lo scambio di link: un semplice accordo che il webmaster prende con un altro per “scambiarsi” backlink. Al contempo, è bene evitare l’inserimento di schede aziendali su portali tematici e di settore, a meno che non abbia un’elevata autorevolezza: in ogni caso i benefici a livello SEO saranno esigui e comunque nettamente inferiori a un link inserito in un contenuto. Lo stesso può dirsi per l’inserimento di link del sito all’interno di directory: poco o nessun valore a livello SEO.

Come fare link building: 5 strumenti gratuiti
  • Ahrefs: backlink checker, broken link checker e SEO toolbar. Backlink checker consente di recuperare i primi 100 backlink che puntano a qualsiasi sito web o pagina web, inoltre mostra il numero totale di backlink, i domini di riferimento, le cinque pagine più collegate, i testi di ancoraggio più usati e i nostri punteggi proprietari di Rating di URL e Rating di Dominio. Broken Link Checker, invece, restituisce i primi dieci link in entrata e in uscita non funzionanti per qualsiasi dominio, sottodominio o URL. Offre la possibilità di trovare pagine non funzionanti sul tuo sito, trovare link in uscita non funzionanti e opportunità di link building non attive. Sono tool free che offrono già una buona mole di dati e statistiche, che possono essere estese con un abbonamento a pagamento. A questi si aggiunge la SEO Toolbar di Ahref che permette di mostrare i dati SEO direttamente nel browser, fornendo anche un rapporto SEO on-page su titolo della pagina, meta-description, intestazioni, tag hreflang, tag OG e canonici. Questa estensione di Chrome e Firefox può essere utilizzata soprattutto per tracciare le catene di reindirizzamento, controllare link non funzionanti ed evidenziare link nofollow.
  • Majestic: offre la possibilità di effettuare delle analisi approfondite su backlinks, anchor text, referring domains e topical trust flow, con diverse statistiche a disposizione. Si può sfruttare per scegliere i migliori siti per fare link building. Esiste sia una versione totalmente free che una a pagamento.
  • Cognitive SEO: permette di analizzare il proprio sito senza avere particolari competenze professionali a livello SEO. Offre la possibilità di analizzare l’estensione e il valore dei link al fine di incrementare i backlink positivi per la SEO e rimuovere quelli dannosi. Aiuta a comprendere come sono distribuiti i link, il formato e l’authority dei domini e delle pagine da cui provengono. Prevede una versione gratuita e una versione a pagamento.
  • Openlink Profiler: completamente gratuito. Restituisce il numero totale di backlink del nostro sito negli ultimi 90 giorni, il totale dei domini differenti che puntano al nostro sito, il totale dei link verso la home page del nostro sito, la data dell’ultimo check dei crawler sul sito, la percentuale dei link nofollow.
  • Backlinks di Neilpatel. Permette di analizzare i backlink del tuo sito, scoprire chi punta al tuo sito e a quello dei competitor. Mostra il numero di backlink, il numero esatto di domini di riferimento unici, i siti web che puntano ai domini dei competitor e filtri avanzati con cui trovare le migliori opportunità di link building, filtrando in base al domain score, al page score, all’URL, all’anchor text. Offre delle ottime possibilità già come strumento gratuito, con la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per avere metriche più approfondite.
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