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16 aprile 2022

Hreflang: cos'è, a cosa serve e perché è importante per la SEO

Alex Baldarelli

Scritto daAlex Baldarelli

Tempo stimato per la lettura9 minuti

In ogni strategia di marketing, l’analisi del pubblico è sempre la base fondamentale per la definizione dei contenuti da proporre, del tone of voice, delle tempistiche di pubblicazione e dei canali preferenziali. Fattori determinanti quando si stabiliscono gli obiettivi da raggiungere nel breve e lungo periodo, i KPI da misurare e nei processi di decision making.

Tra gli indicatori più importanti nell’analisi del pubblico non ci sono solo l’età, il genere e la cosiddetta “dieta multimediale”, ossia i contenuti preferiti, il tempo che passano su un determinato canale e gli orari di connessione, ma anche la lingua e la nazione da cui si collegano. Ricordati che lo strumento ideale per analizzare il tuo pubblico è fornito da Google: Google Analytics.

Se il pubblico del tuo sito include una consistente parte di utenti che non parla italiano, devi valutare di proporre più versioni della stessa pagina: sicuramente in lingua inglese, valutando eventualmente un’altra lingua che sia compresa dalla maggiorparte degli altri utenti non anglofoni, se si tratta di una fetta considerevole. Una volta che decidi di creare contenuti in più lingue, non puoi non conoscere l’attributo HTML Hreflang: vediamo di cosa si tratta.

Hreflang, cos’è e a cosa serve

Hreflang è un attributo HTML che viene implementato per specificare la lingua e il targeting geografico di una determinata pagina web. Questo consente di “riferire” ai motori di ricerca che esistono più varianti in lingue diverse e per diverse aree geografiche dello stesso contenuto. In questo modo viene fornito a ogni utente la versione del contenuto nella sua lingua già in SERP. Se un utente digita “amazon” su Google, otterrà come risultato la versione in italiano (amazon.it), mentre se digita dagli Stati Uniti avrà quella in inglese americano (amazon.com).

In realtà Google riuscirebbe a individuare queste pagine localizzate anche senza inserire il tag Hreflang, ma in questo modo si facilita la vita a Google e si rende l'user experience più efficace e completa. E’ importante specificare, comunque, che il tag non invia alcuna direttiva obbligatoria al motore di ricerca, ma è un semplice avviso, ovvero si invia un segnale su quale versione linguistica mostrare, ma sarà comunque Google ad avere l’ultima parola!

Questo passaggio è importante se abbiamo più versioni di una pagina relative a lingue o aree geografiche diverse, perché segnala a Google la presenza di queste alternative e consente al motore di ricerca di indirizzare gli utenti alla versione della pagina più appropriata in base alla lingua o all’area geografica.


Hreflang, quando si usa

Ora che sai cos’è l’Hreflang e a cosa serve, ecco tre casi specifici in cui utilizzare l’attributo diventa praticamente indispensabile. E’ direttamente Google a proporli:
  • Pagine ricche di user generated content, nel caso in cui i contenuti principali restano in una sola lingua e viene tradotta la struttura della pagina.
  • Sito con contenuti in diverse lingue (ogni pagina presenta versioni ad esempio in italiano, inglese e francese).
  • Sito con contenuti in un’unica lingua, ma con varianti locali, come l’inglese per la Gran Bretagna o gli Stati Uniti.
In quest’ultimo caso si potrà raggiungere un target più preciso, soprattutto quando, oltre alle distinzioni linguistiche, le differenze sono anche culturali e in termini di valuta.


Hreflang, sintassi corretta e come implementarlo

Per comunicare a Google la presenza di contenuti in più lingue, è sufficiente inserire il tag Hreflang nella sezione dell’intestazione del codice HTML, nell’intestazione HTTP o nella sitemap: solo una di questa opzioni, per non confondere Google!
  • Intestazione del codice HTML: ogni pagina presente in più lingue dovrebbe includere nella sezione <head> un link che punta a ogni variante della pagina, inclusa la pagina stessa, accertandoci che l’insieme di link sia lo stesso per ogni versione della pagina.
  • Intestazione HTTP: nel caso in cui non ci sia codice HTML, come ad esempio le risorse PDF, è possibile utilizzare le intestazioni HTTP per indicare la lingua relativa alle versioni del documento.
  • Sitemap: implementare il tag Hreflang nella sitemap è utile quando un sito web possiede un numero elevatissimo di pagine di contenuto equivalente, distribuito su numerosi domini e lingue. Inserire il tag come elemento link HTML in ogni pagina sarebbe un lavoro di dimensioni sproporzionate.
In questo caso puoi indicare a Google tutte le varianti della lingua e dell’area geografica di ogni pagina aggiungendo un elemento <loc> che specifichi un singolo URL, con voci secondarie <xhtml:link> che specificano ogni variante di lingua della pagina, inclusa la pagina stessa. Di conseguenza, se hai quattro versioni linguistiche di una pagina, la Sitemap dovrà contenere quattro voci, ognuna con quattro voci secondarie uguali.

Scopri i consigli di Google per implementare il tag nel modo corretto!

La sintassi per implementare ogni link è: <link rel=”alternate” Hreflang=”codice_lingua” href=”url_della_pagina” /> . In questo modo Google saprà in quale lingua è stata scritta una determinata pagina (specificata nell’url della pagina) e restituire per una query il risultato nella lingua dell’utente.

Nel campo codice_lingua viene inserito il codice target supportato dalla versione della pagina. In alcuni casi viene lasciato il valore di default (x-default): in questo modo si lascia la possibilità diretta all’utente di scegliere la propria lingua o il proprio Paese da una mappa interattiva.

Se, invece, vuoi mantenere una pagina non tradotta in altre lingue, basta inserire il tag autoreferenziale (ossia quello in cui si dichiarano lingua e Paese per la pagina corrente) nella pagina stessa.






Hreflang e SEO: come comportarsi

Abbiamo detto che il tag Hreflang “avvisa” Google della presenza di pagine web in più lingue. Se è vero che altri fattori SEO vengono percepiti più rilevanti dal motore di ricerca, anche il tag Hreflang incide sul posizionamento, innanzitutto perché migliora l’esperienza degli utenti, che ottengono contenuti nella loro lingua.

Tante persone, infatti, abbandonano la pagina se non è scritta in una lingua pienamente comprensibile, cambiando, talvolta, anche la query di ricerca. Questo conduce verso una frequenza di rimbalzo elevata e un tempo di permanenza ridottissimo. Tutto ciò fa sì che si perdano posizioni nei risultati di ricerca.

Non solo, a rendere il tag Hreflang determinante in chiave SEO è soprattutto la questione dei contenuti duplicati.

Il tuo sito presenta lo stesso contenuto nella stessa lingua, ma con varianti linguistiche diverse? Google potrebbe percepirle come contenuto duplicato. Il tag Hreflang fa sì che Google le veda come contenuti tradotti nelle diverse lingue e le indicizzi in tal maniera.


Hreflang: raccomandazioni ed errori da non fare

  • Hreflang e canonical: c’è una relazione tra i due, ma sono completamente diversi. il tag canonico è utilizzato per indicare al motore di ricerca la versione preferita di un url, quella principale. In questo modo si evita il problema dei contenuti duplicati. L'attributo Hreflang è uno strumento per dire a Google quale versione linguistica mostrare a un determinato utente, a seconda della localizzazione dell’IP. Proprio per evitare conflitti, Google raccomanda di utilizzare i due tag a seconda delle funzioni per cui sono stati creati: tag canonical per indicare la versione principale di un contenuto che presenta più versioni, Hreflang per indicare che se esistono più contenuti simili, in realtà sono tradotti per mostrare all’utente la versione linguistica più appropriata.
  • Attenzione ai codici lingua! Mai sbagliare il codice lingua, quando si implementa un tag Hreflang. Usare un codice errato farà sì che si restituisca all’utente una versione linguistica della pagina diversa rispetto a quella che si attenderebbe. Per conoscere il codice giusto per ogni lingua, seguire il codice in formato ISO 639-1, ossia"en", "fr", "it", oppure utilizzare una combinazione del codice della lingua e del codice del paese in formato ISO 3166-1 Alpha 2. Non è consentito l'uso del solo codice paese. Qui trova la lista completa dei codici, per non sbagliare.
  • Backlink assenti. Hai implementato un tag Hreflang in una pagina che punta a una lingua alternativa? Ricordati che la pagina collegata deve puntare ad essa con un link di ritorno! E’ lo stesso Google a sottolineare "errore del tag di ritorno". In sostanza, quando implementi un attributo Hreflang in una pagina in lingua inglese che punta alla versione francese, quest'ultima deve contenere un tag Hreflang che punta alla pagina inglese, altrimenti viene generato un errore di ritorno del tag. Consigliamo di verificare tramite la Google Search Console la presenza di eventuali errori di ritorno del tag. Ti basta controllare nella scheda Targeting internazionale: qui troverai anche dove il link di ritorno dovrebbe puntare. A questo punto, ti basta modificare il codice della pagina dell'URL alternativo e inserire un tag Hreflang. Ricordati sempre che se i tag Hreflang linkano a pagine non indicizzate, Google segnalerà l’errore, perché non può seguire il backlink dalla pagina irraggiungibile alla pagina originale.
  • Verifica periodicamente il funzionamento del tag. Come ogni aspetto tecnico del sito, anche il tag Hreflang ha bisogno di manutenzione. Non dare mai per scontato che una volta implementato, questo continui a funzionare per sempre. Nello specifico: verificare che le due versioni siano aggiornate, una volta che una pagina viene cancellata, così come è opportuno cambiare i link Hreflang quando una pagina viene reindirizzata.

Non solo Hreflang: altri segnali di geolocalizzazione di Google

Oltre all’attributo Hreflang, Google utilizza anche altri strumenti per comprendere le caratteristiche linguistiche di un determinato contenuto.
  • ccTLDs: Usando un ccTLD (country-code Top-Level-Domain, ad esempio .it.), indicherai a Google che il sito web propone contenuti prevalentemente per un pubblico di un Paese specifico e che probabilmente parla una determinata lingua.
  • L’hosting di un sito web posizionato in un determinato in un determinato Paese è un altro segnale di geo-localizzazione per Google.
  • La valuta, gli indirizzi e il prefisso dei numeri telefonici sono altri fattori utilizzati da Google per “scovare” la provenienza geografica di un sito web e dei contenuti proposti. In particolare, un integrazione di Google My Business con indirizzi di un’azienda fisica, è un segnale che il motore di ricerca valuta tantissimo per determinare la lingua.

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