15 gennaio 2021
SEO, gli errori da evitare assolutamente nel 2021
Nessuno può, ad oggi, negare che la SEO sia una materia molto complessa. Ci sono migliaia di regole da rispettare (ed i famosi "algoritmi" di Google ne sono il più classico esempio) e dobbiamo sempre essere perfettamente aggiornati dato che le "variazioni" in questi termini sono sempre dietro l'angolo! Ogni progetto di marketing che si rispetti parte, senza alcuna ombra di dubbio, da una campagna SEO efficace. Nel condurla, però, tanto il principiante quanto il professionista può imbattersi in alcuni errori che possono seriamente danneggiare il lavoro fatto!
Cimentarsi nel settore dell'ottimizzazione per i motori di ricerca, infatti, spesso sembra più semplice di quanto sia in effetti e, di conseguenza, sbagliare è un'eventualità molto più che probabile.
Comprendere, comunque, i tipi di errore è la prima cosa da fare per cercare di evitarli ed, eventualmente, correggerli. Corre l'obbligo di precisare, sin da subito, che buona parte degli errori SEO non andranno ad influenzare negativamente a lungo termine le campagne SEO che abbiamo iniziato. Pur vero, però, che qualche tipologia di errore può portare Google a penalizzarci nel posizionamento andando a rallentare e, a volte a stroncare sul nascere, i nostri successi. Risulta nostro primario interesse, detto questo, procedere al rilevamento e alla correzione di questi "sbagli" prima che le cose degenerino e ci sfuggano di mano! Alternativamente ci si può rivolgere a degli specialisti SEO.
Quali sono gli errori che è meglio non commettere per campagne SEO efficaci nel 2021? Vediamoli insieme! Abbiamo preparato una lista che contiene i principali. Imparando a distinguerli, potremo cominciare le nostre campagne contando su una base più solida perché avremo compreso a fondo quelle che sono le problematiche che, più di sovente, possono far crollare le nostre strategie per un miglior posizionamento in SERP. Riusciremo, al contempo, ad incrementare la nostra visibilità sul web perché avremo un sito ottimizzato davvero al meglio.
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Principali errori SEO da evitare come la peste nel 2021
1. Assenza di strategie efficaci per i contenuti online
Fino a quando Google non aggiornava i propri algoritmi di ricerca, non era difficile che in SERP primeggiassero tutti i cosiddetti micrositi, ovvero quelli formati da una pagina soltanto. Questo avveniva in funzione dei potenti backlink che li caratterizzavano. Nessuno sguardo, invece, veniva dato alla qualità del contenuto presente all'interno di quella pagina che, quindi, era considerato come un elemento di secondo piano. Oggi le cose sono nettamente cambiate. Per scalare le classifiche tra i risultati dei motori di ricerca e trovarci, quindi, tra i primi posti è indispensabile che i nostri siti internet abbiano contenuti di valore e molto pertinenti. Se non ci sono queste due caratteristiche potremmo andare a ricercare le parole chiave più competitive ma non otterremmo mai il risultato sperato. Per fortuna, aggiungeremmo, dal momento che chi effettua ricerche online ambisce a risultati qualitativamente elevati e, quanto meno, pertinenti con la query. Ma come fanno oggi i motori di ricerca a distinguere un contenuto di qualità elevata da uno che, invece, è qualitativamente scarso? Ebbene, esistono alcuni elementi che non bisogna assolutamente tralasciare a questo scopo. Eccoli:
- qualità e quantità di ogni collegamento in ingresso e di ogni segnale social collegato alle pagine;
- presenza o meno di errori ortografici e grammaticali sulle singole pagine;
- corretta formattazione dei testi;
- corretto utilizzo dei sottotitoli;
- lunghezza dei contenuti;
- presenza e pertinenza dei link in uscita.
2. Dare maggiore importanza alla quantità a scapito della qualità
Ci ricolleghiamo a quanto appena detto: la qualità dei contenuti è un parametro importante per Google e dimenticarcene, in fase SEO, è un errore molto grave che ci penalizzerà parecchio. Sappiamo bene che più contenuti pubblichiamo più aumenta il numero di pagine che andremo ad indicizzare e maggiori sono le possibilità che le stesse andranno condivise o linkate. Attenzione però! Quella della quantità è un'arma a doppio taglio da cui è facile farsi "ferire". Non lasciamoci trascinare dal pensiero che più pagine pubblichiamo più la nostra strategia SEO avrà successo. Non è così! Concentriamoci, invece, sulla pertinenza e sulla qualità dei contenuti. Solo quando avremo la certezza che i nostri contenuti sono effettivamente di buona qualità potremo iniziare a pensare ad aumentare anche la quantità.
Come fare per essere certi di creare contenuti qualitativamente importanti? Riassumiamolo in 6 semplici punti:
- Creazione di contenuto sempre fresco ed interessante;
- Fornire risposte esaustive alle richieste degli utenti;
- Cura di forma e sintassi di ogni singolo testo;
- Costante aggiornamento dei contenuti;
- Inserimento di banner pubblicitari nelle pagine abbastanza limitato;
- Studio approfondito delle Quality Raters Guidelines.
Una buona strategia SEO non si realizza dall'oggi al domani per cui uno degli errori che dobbiamo evitare per questo 2021, ed anche negli anni a seguire, è quello di non avere la giusta pazienza di raccogliere i frutti del nostro lavoro. Investiamo il nostro tempo e il nostro denaro consci del fatto che ci vorrà pazienza per raggiungere l'obiettivo.
Normalmente, infatti, sono necessari diversi mesi per iniziare a vedere i primi risultati. Prima di modificare la nostra strategia, dunque, è bene aspettare almeno 4 mesi dandole il giusto tempo per assestarsi. I concorrenti, d'altra parte, sono talmente tanti che è impensabile iscriversi oggi e vedere buoni posizionamenti già da domani.
4. Non disporre di sufficienti risorse finanziarie
Farsi attrarre da chi ci propone campagne SEO strabilianti a prezzi irrisori è un errore. Spesso, infatti, questi consulenti basano la loro attività su contenuti di bassa qualità ed utilizzano tecniche che Google "non gradisce" e che, quindi, finiranno con il penalizzarci. Contrariamente, è indispensabile affidarci a copywriter che siano in grado di creare ottimi contenuti, originali e sempre pertinenti (oltre che rispettosi delle regole SEO). Sarà necessario, per questo, disporre delle sufficienti risorse finanziarie dal momento che sarà necessario pagare nel modo giusto il servizio che ci viene garantito.
5. Affidarsi a tutti i social media senza distinzione alcuna
I social media sono una realtà sempre più importante e riescono, di conseguenza, a garantire un buon potenziale sotto il profilo degli utenti che potremmo raggiungere. Questo, però, non vuol dire che valga la pena andare ad investire su ognuno di questi canali. Non tutti, infatti, potranno offrirci il giusto bacino di utenza (quindi interessato al nostro brand). I social media sono mezzi fugaci e per questo sarà necessario che i nostri post siano sempre interessanti per il pubblico. Non tralasciamo di seguire il pubblico e di rispondere alle sue eventuali domande. Dal momento che il tempo necessario a questa fase potrebbe essere molto ampio, un'idea utile sarebbe quella di affidarsi ad agenzie esperte nel settore Social Marketing.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci
Assicuriamoci, quindi, di essere sempre coinvolti perché siamo in possesso di ogni conoscenza utile che possa portare domande semplici ed innocue a trasformarsi in vendite proficue o in clienti altamente fidelizzati.
6. Creare backlink in maniera azzardata e senza criteri
Un errore in cui ci si imbatte, purtroppo, abbastanza spesso è quello di creare backlink in maniera azzardata e senza alcun criterio. Il fine chiaro è sempre quello di ottenere un miglioramento del proprio posizionamento in SERP e di attrarre quanti più utenti possibile sulle proprie pagine. Proprio per questo si è tentati di creare backlink andando ad utilizzare ogni tipo di fonte reperita sul web in modo del tutto indiscriminato senza nemmeno badare alla pertinenza. Proprio come abbiamo già anticipato per i casi in cui si dà più importanza alla quantità dei contenuti che alla loro qualità, si fa lo stesso con i backlink. E Google lo sa bene per cui penalizza questi comportamenti in maniera anche molto pesante (mediante il noto Penguin). In questo modo potremmo letteralmente sparire dai risultati in SERP andando a procurarci un danno economico non di poco conto. Cerchiamo di comprendere, quindi, che i collegamenti di bassa qualità ci penalizzano e che le nostre campagne di link building, per essere davvero efficaci, devono sembrare quanto più naturali possibile (a prescindere dal numero di link che creeremo).
7. Inserire tutti i collegamenti nella pagina iniziale
Uno degli errori che viene fatto più comunemente è quello di inserire tutti i link all'interno della home page. Si sa che un numero maggiore di link che portano al nostro sito internet equivale ad una maggiore autorevolezza sul web e, di conseguenza, ad un migliorato posizionamento tra i risultati dei motori di ricerca. Ricordiamoci, però, che il sito non è formato solo dalla sua pagina iniziale. Per questo la corretta strategia SEO prevede di inserire diversi collegamenti interni rimandando ad altri contenuti del nostro sito. In questo modo attueremo una distribuzione equa e non concentreremo il "juice" solo nella pagina iniziale.
Quando un utente accede alla nostra home, dovrà trascorrere un po' del suo tempo nella navigazione all'interno del nostro sito per andare a trovare tutte le informazioni di cui è alla ricerca. Effettuando collegamenti interni andremo a dare maggiore valore anche alle altre pagine del nostro sito e avremo molte più chance di classificarci tra i primi posti in SERP.
8. Tralasciare la link building una volta raggiunta la prima pagina in SERP
Se c'è un errore che non bisogna mai fare in ambito SEO è quello di credere di essere arrivati all'obiettivo. In particolare, una volta raggiunta la prima pagina in SERP è assolutamente da evitare di terminare la nostra campagna. Questa va, invece, cambiata nel tempo, aggiornandola di volta in volta in base a quelli che sono gli algoritmi di Google (abbiamo già detto come questi cambiano molto spesso e richiedono, quindi, notevole attenzione). Sarà necessario continuare a lavorare e, possibilmente, anche più duramente di prima dal momento che sono in tanti a voler prendere il nostro posto e che potrebbero rubarci la posizione alla nostra prima disattenzione. Continuiamo sempre, quindi, a lavorare sul miglioramento delle nostre campagne di link building pubblicando sempre contenuti di elevata qualità. L'obiettivo principe, una volta arrivati in prima pagina, è quello di rimanerci!
9. Evitare qualunque tipo di anchor text brandizzato
Sappiamo bene come Google ami la politica di anchor text (testi di ancoraggio) diversificata dato che proprio questa sua caratteristica le dà un aspetto quanto più naturale possibile. Eppure, molti trascurano questo particolare commettendo uno degli errori più gravi in ambito SEO. Evitare un testo di ancoraggio che contiene il nome della nostra società, il nostro nominativo o l'indirizzo del nostro sito è uno sbaglio. Naturalmente vige la regola di farlo solo quando è pertinente e si collega in maniera naturale al contenuto della nostra pagina (sia per l'home page che per qualunque pagina interna del nostro sito).
10. Tralasciare l'ottimizzazione dei siti internet per la Local SEO
Se siamo titolari di un azienda e serviamo particolari aree geografiche, una delle mosse più azzeccate è quella di ottimizzare il nostro sito per la Local SEO. Non farlo, di conseguenza, è un altro degli errori da evitare nella maniera più assoluta possibile. Ad esempio, se abbiamo uno studio notarile a Napoli, è bene effettuare un'ottimizzazione per determinate keywords, come "Notaio a Napoli" o "Studio notarile Napoli" o, ancora, "Notaio Napoli". Per essere più visibili per i motori di ricerca, può rivelarsi molto utile l'invio dei nostri siti internet a Google My Business o Yelp dove si raccolgono molte opinioni degli utenti e, quindi, visibilità. Ricordiamo, poi, che anche se un utente "x" che ci cerca non inserisce la città in cui si trova, verremo lo stesso presi in considerazione da Google dal momento che proprio Big G si occuperà di individuare la posizione di quel determinato utente e gli proporrà, quindi, le aziende a lui più vicine. In questa maniera, si ridurranno in maniera molto consistente i competitors con cui dovremo scontrarci.
11. Tralasciare gli intenti di ricerca
Se è vero, come lo è, che per ottenere buoni posizionamenti è indispensabile scrivere contenuti di buona qualità, non è scontato che questo basti. Se non siamo in grado, infatti, di gestire al meglio la scelta delle keywords, non riusciremo a soddisfare la ricerca del visitatore e attireremo un target non adeguato alle nostre pagine.
Ma come scegliere la parola chiave corretta? Per farlo ed avere, quindi, una corretta ottimizzazione del sito, ci sono diverse cose di cui dovviamo tenere conto quali, ad esempio, i volumi di ricerca, la keyword difficulty e, in primo luogo, gli intenti di ricerca. A questo proposito è bene conoscere i principali tipi di ricerche che si differenziano proprio in base agli intenti degli utenti. Ve ne sono cinque. Vediamole più da vicino.
- Ricerche navigazionali che, come dice il nome, si fondano sulla navigazione stessa. Gli utenti, in questo caso, conoscono i siti che vogliono raggiungere ma in quel determinato momento non ne ricordano precisamente l'indirizzo. In questo caso la ricerca tende ad essere di tipo branded ed un tipico esempio potrebbe essere una stringa del tipo "sito Adidas" (si ricerca il sito di un brand ma non se ne ricorda l'URL).
- Le ricerche locali sono quelle in cui l'utente mira a cercare un determinato servizio che sia geograficamente vicino alla sua posizione. Anche in questo caso, come nel precedente, i tassi di conversione sono molto elevati. Volendo riprendere l'esempio fatto poc'anzi, potremmo trovarci dinnanzi ad una stringa come "Adidas Milano".
- Le ricerche transazionali sono quelle che mirano ad arrivare ad un determinato servizio. In questo caso, chi effettua la ricerca sa benissimo cosa cerca ma desidera semplicemente saperlo dove può trovarlo.
- Le ricerche di investigazioni commerciali stanno a metà tra quelle transazionali e quelle meramente di tipo informativo. Gli utenti, in questo caso, cercano sì servizi specifici ma non hanno ancora deciso su quale orientarsi davvero cercando la migliore alternativa proprio sul web.
- Le ricerche informazionali sono quelle attraverso cui, come si evince dal termine stesso, andiamo alla ricerca di informazioni che sconosciamo. Tra tutte le tipologie, essendo le più generiche, sono le ricerche che danno tassi di conversione più bassi dato che l'utente è ancora ben distante dall'acquisto o, comunque, da una qualunque azione.
Queste sono solo alcune delle considerazioni da fare per la realizzazione e il mantenimento di un sito generico o di un ecommerce.
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12. I contenuti duplicati
I contenuti duplicati sono tra i principali nemici di una strategia SEO di successo. Rientrano in questa categoria diversi tipi di contenuto come, ad esempio, quelli prelevati da altri siti web, le varie versioni delle stesse pagine, proposta di diverse versioni dello stesso prodotto (ad esempio di colore diverso, di taglie differenti). Il fatto che la SEO non apprezzi i contenuti duplicati non significa che vi siano delle penalizzazioni appositamente pensate per chi incappa in questo errore. Google, però, precisa che è meglio non cadere nella trappola dal momento che l'utente che effettua una ricerca ama vedere diversità tra i risultati. Che dire, poi, del fatto che il bot, trovandosi dinnanzi a due pagine identiche posizionate ad indirizzi differenti, non saprebbe quale scegliere per un posizionamento migliore? Per cui, facilitiamoci il lavoro ed evitiamo di incorrere in situazioni di questo tipo.
Ma come procedere alla risoluzione del problema, qualora presente? Le tattiche da utilizzare e che consigliamo sono differenti a seconda che si tratti di un contenuto duplicato interno al sito oppure esterno. Nel primo caso i contenuti andrebbero rivisti con attenzione in maniera che diventino unici, originali e ben ottimizzati. Meglio evitare il canonical (a meno che le nostre pagine non contengano schede prodotti con diverse varianti o simili).
Nel secondo caso, l'alternativa è chiederne la rimozione direttamente al publisher. Nei casi più "gravi" è possibile agire legalmente per la mancata osservanza delle norme sul diritto d'autore inoltrando richiesta direttamente al motore di ricerca.
13. Non curare la versione mobile del nostro sito internet
La versione mobile di un sito internet diventa sempre più importante dal punto di vista dell'indicizzazione. Ecco perché concentrare le nostre attenzioni esclusivamente sulla variante desktop è un grandissimo errore. Avere una versione responsive del sito è l'unica soluzione. Occorre, poi, sincerarci che questa sia sempre veloce e che risulti facile da navigare e priva di qualsivoglia errore che possa infastidire l'esperienza degli utenti. Ricordiamo, poi, che la versione mobile del nostro sito dovrà essere del tutto speculare a quella pensata per i PC sia in termini di contenuto che di link presenti che, infine, di ogni altro elemento interattivo.
14. Mancata presentazione di una sitemap al motore di ricerca
Le sitemap sono elementi strategici per ogni sito internet. Stiamo parlando di file che forniscono ogni tipo di informazione su quelle che sono le pagine, sul contenuto dei siti e come sono correlati tra loro i vari elementi. Sono le sitemap a stabilire un "contatto" con il bot del motore di ricerca andando a specificargli quale strada seguire per procedere allo scanzionamento del sito internet nella maniera migliore possibile. Potremmo, ad esempio, andare ad indicare quali sono gli elementi di maggiore importanza che vale, quindi, la pena scansionare prima degli altri. Ribadiamo, è importante farlo, che qualora nel nostro sito manchi una sitemap, non verremo penalizzati da Google ma è certo che la sua assenza, comunque, migliora la scansione e quindi migliora la nostra strategia (penalizzazioni a parte!).
Conclusione
Che voi siate esperti di marketing o consulenti, se vi siete ritrovati in uno o più di questi "sbagli colossali" in ottica SEO, è davvero il momento di fermarvi immediatamente! Ogni algoritmo utilizzato da Google è spietato e, nel momento stesso in cui andiamo a violare (anche se in maniera accidentale) una sola delle sue guide, i nostri siti internet ne pagheranno le conseguenze a lungo. Quelli di cui abbiamo parlato sono, a nostro avviso, gli errori più frequenti che si possono commettere in ottica SEO. Naturalmente la lista potrebbe comprendere anche altro ma quanto descritto ci è derivato dalla nostra esperienza diretta. Tenere in stretta considerazione quanto detto finora, quindi, riteniamo possa aiutarvi a migliorare il posizionamento dei vosti siti internet all'interno dei risultati dei motori di ricerca.
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