30 dicembre 2024
Azioni manuali di Google: occhio alle penalizzazioni per il tuo sito web!
Google valuta ogni giorno i siti web indicizzati, per verificare che vengano rispettate le linee guida, regole ben chiare stabilite dallo stesso motore di ricerca per garantire che ogni sito offra contenuti di qualità e rispetti le norme e i comportamenti etici.
Google interviene sia in maniera automatica sulla base degli algoritmi, sia a livello manuale con un vero e proprio team di revisione. Questa squadra di professionisti ha il compito di rilevare pratiche manipolative o contenuti dannosi e assicurare la conformità e la qualità di tutti i siti indicizzati. Per questo apporta quindi delle azioni manuali quando sussiste una violazione delle linee guida, delle penalizzazioni che possono danneggiare pesantemente il posizionamento in SERP e quindi la visibilità di un’attività online. Scopriamo in questo articolo quali sono le azioni manuali di Google, come evitarle e come affrontarle nel modo corretto!
Come prevenire le penalizzazioni
Il modo migliore per prevenire le azioni manuali di Google è, banalmente, conoscere le pratiche che possono portare a una penalizzazione. Tra le più frequenti troviamo:
Ecco perché è importante adottare delle best practices, dei comportamenti corretti per non cadere nelle penalizzazioni. Tra queste consigliamo:
Come affrontare un’azione manuale di Google
Hai ricevuto una penalizzazione? Devi intervenire subito!
Ogni violazione viene segnalata da Google nello strumento Google Search Console, nel rapporto “azioni manuali”. Apri subito il report e verifica tutti i i dettagli sul tipo di violazione per capire come risolvere. Qui puoi identificare il problema, analizzare le aree coinvolte e capire quale pratica scorretta ha causato la penalizzazione.
Ad esempio, per i backlink non naturali devi identificare i link sospetti e rimuoverli. Google consiglia di scaricare tutti i link verso il sito da Google Search Console, poi analizzare i collegamenti per identificare quelli che potrebbero violare le linee guida e infine contattare i proprietari dei siti da cui provengono i backlink per chiederne la rimozione. Nel frattempo, usa lo strumento di disavow di Google che consente di segnalare al motore di ricerca di ignorare specifici backlink dannosi o non desiderati che puntano al proprio sito. Non abusare dello strumento: Google è in grado di ignorare automaticamente molti link di scarsa qualità. Usalo solo se necessario!
Per i contenuti di bassa qualità, è indispensabile verificare la presenza di quelli duplicati o articoli che replicano contenuti trovati altrove. Non ti resta che riscriverli, cercando di colpire direttamente l’intento di ricerca degli utenti ed evitando strumenti automatici di scrittura.
In caso di violazione per spam, devi ripulire il tuo sito da qualsiasi elemento considerato tale (testo nascosto, parole chiave eccessive, ecc.). Intervieni anche sullo spam generato dagli utenti in quelle pagine del sito dove consenti creare o commentare contenuti. Implementa, se non l’hai già fatto, una moderazione e ripulisci i commenti palesemente spam. Attenzione perché la violazione per spam puro può comportare una penalizzazione permanente al dominio! Alla prima violazione, puoi inviare la richiesta di riconsiderazione, ma alla seconda il tuo dominio potrebbe essere addirittura deindicizzato per sempre!
Per i redirect ingannevoli o tecniche di cloaking, è necessario individuare le pagine problematiche ed eliminare le discrepanze nei contenuti, ossia tra ciò che viene mostrato agli utenti e ciò che viene indicizzato da Google. Controlla quali sono gli URL che reindirizzano verso pagine “inaspettate” o non desiderate e correggi i redirect. E’ possibile individuare i redirect non autorizzati nello script Javascript e nei file di configurazione come il file .htaccess.
Se il tuo sito è stato violato da un hacker, devi ripristinare il sito a una versione sicura. Affidati a un esperto di cybersecurity per identificare e risolvere le vulnerabilità, prevenendo futuri attacchi. E’ indispensabile, ad esempio, implementare firewall e certificato SSL.
Per i dati strutturati: se il sito è stato penalizzato per violazioni legate ai dati strutturati, è probabile che non vedrai più le tue pagine sui rich snippet o altre funzionalità avanzate nelle SERP (come le recensioni). Rimuovi o correggi markup di contenuti non visibili agli utenti, markup di contenuti irrilevanti o fuorvianti. Utilizza il test dei dati strutturati o direttamente Search Console per identificare eventuali errori.
Successivamente, effettua una richiesta di riconsiderazione tramite Search Console, spiegando la natura del problema e quali azioni hai intrapreso per risolvere la situazione. Includi quindi una spiegazione dettagliata delle correzioni effettuate. Ad esempio, fornisci elenchi dei link rimossi o delle modifiche ai contenuti. Il processo di revisione può richiedere qualche giorno fino a diverse settimane.
A questo punto, non ci resta che attendere che Google completi l’analisi delle modifiche. Riceveremo una notifica nella Search Console con l’esito della review, che confermerà l’eventuale rimozione della penalizzazione. Il recupero potrebbe richiedere diverse settimane o mesi, a seconda della gravità della situazione.
Azioni manuali: quali rischi e possibili sanzioni
Quando Google riscontra una violazione, le penalizzazioni possono essere a volte veramente pesanti e coinvolgere solo singole pagine, ma anche l’intero dominio.
Le conseguenze di un'azione manuale possono essere gravi per la visibilità e la reputazione di un sito web. In primis, si potrebbero perdere posizioni nei risultati di ricerca, riducendo quindi significativamente il traffico organico. Per le attività online, questo si traduce in un calo delle conversioni, delle vendite o in generale delle opportunità di business. Ecco che quindi l’azienda può ritrovarsi obbligata a investire di più in campagne pubblicitarie per compensare la perdita di visibilità.
Inoltre, se i clienti o i partner dovessero scoprire che il tuo sito è stato penalizzato, la percezione del brand ne risentirebbe molto negativamente. Il sito è una vetrina, l’immagine della tua azienda: se non è curato o, peggio ancora, è stato penalizzato, dimostri scarsa affidabilità.
Considera che nei casi più gravi, come l'uso sistematico di pratiche black hat (ad esempio cloaking o generazione di spam puro su larga scala), il coinvolgimento in schemi di link di massa per manipolare il ranking o la diffusione di contenuti pericolosi o fraudolenti, il sito potrebbe essere completamente deindicizzato.
Azioni manuali e penalizzazioni algoritmiche: differenze
Abbiamo già accennato al fatto che Google interviene con penalizzazioni automatiche, basate sulle regole e i criteri dell’algoritmo, sia con le azioni manuali, prodotte da un team di esperti “revisori” che con un controllo umano mirano a correggere comportamenti scorretti dei proprietari di siti web. In comune, queste due modalità hanno l’obiettivo: individuare pratiche che possono influire negativamente sulla qualità dei risultati di ricerca.
Ma cosa le differenzia veramente?
Sicuramente sussiste una differenza nella modalità di notifica. Le azioni manuali vengono comunicate al proprietario del sito tramite Google Search Console, con dettagli sulla violazione specifica; le penalizzazioni algoritmiche, invece, non vengono notificate direttamente. Ebbene sì, le noterai quando sarà troppo tardi: con un calo improvviso del traffico organico, spesso coincidente con un aggiornamento dell'algoritmo.
Inoltre, le azioni manuali richiedono sempre l'identificazione del problema da parte dell’utente (notificato dal Team di Google) e la richiesta di riconsiderazione con i dettagli dei provvedimenti adottati per risolverlo. Spesso richiede un tempo minore perché Google accetti la risoluzione, rispetto alle penalizzazioni automatiche. In quest’ultimo caso, infatti, è necessario attendere un nuovo ciclo di scansione e rivalutazione da parte del motore di ricerca.
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Google interviene sia in maniera automatica sulla base degli algoritmi, sia a livello manuale con un vero e proprio team di revisione. Questa squadra di professionisti ha il compito di rilevare pratiche manipolative o contenuti dannosi e assicurare la conformità e la qualità di tutti i siti indicizzati. Per questo apporta quindi delle azioni manuali quando sussiste una violazione delle linee guida, delle penalizzazioni che possono danneggiare pesantemente il posizionamento in SERP e quindi la visibilità di un’attività online. Scopriamo in questo articolo quali sono le azioni manuali di Google, come evitarle e come affrontarle nel modo corretto!
Come prevenire le penalizzazioni
Il modo migliore per prevenire le azioni manuali di Google è, banalmente, conoscere le pratiche che possono portare a una penalizzazione. Tra le più frequenti troviamo:
- contenuti di scarsa qualità o generati automaticamente. Google penalizza le pagine prive di informazioni utili per l’utente, ma anche le doorway pages, ossia pagine realizzato solo per posizionarsi su query specifiche;
- link non naturali, costruiti per manipolare il ranking, sia in ingresso che in uscita. Se Google identifica link in uscita “finti”, procede con una penalizzazione che può limitarsi a livello di pagina, ma anche colpire l’intero dominio;
- spam e tecniche di manipolazione del ranking, come tecniche di cloaking, contenuti ingannevoli o pratiche black hat che violano gravemente le linee guida. Attenzione anche all’hosting gratuito contenente spam. La maggiorparte degli hosting gratuiti contengono spam e hanno effetti molto negativi in termini di prestazioni e affidabilità;
- sito compromesso da hacker e utilizzato per scopi malevoli;
- markup dati strutturati ingannevoli, manipolati per presentare informazioni fuorvianti, ad esempio per recensioni inesistenti.
Ecco perché è importante adottare delle best practices, dei comportamenti corretti per non cadere nelle penalizzazioni. Tra queste consigliamo:
- creazione di contenuti originali e di alta qualità, che rispondano alle esigenze degli utenti, secondo una pianificazione strutturata;
- strategia di link building naturale, evitando scambi di link o partecipazione a schemi che possano essere considerati non etici;
- analisi regolare del profilo di backlink per identificare link sospetti e disconoscerli tramite lo strumento di disavow;
- implementazione certificato SSL per incrementare la sicurezza e proteggerti dagli hacker;
- ottimizzazione dati strutturati per migliorare la comprensione del tuo sito da parte dei motori di ricerca;
- sito mobile friendly e veloce, ottimizzando i tempi di caricamento.
Come affrontare un’azione manuale di Google
Hai ricevuto una penalizzazione? Devi intervenire subito!
Ogni violazione viene segnalata da Google nello strumento Google Search Console, nel rapporto “azioni manuali”. Apri subito il report e verifica tutti i i dettagli sul tipo di violazione per capire come risolvere. Qui puoi identificare il problema, analizzare le aree coinvolte e capire quale pratica scorretta ha causato la penalizzazione.
Ad esempio, per i backlink non naturali devi identificare i link sospetti e rimuoverli. Google consiglia di scaricare tutti i link verso il sito da Google Search Console, poi analizzare i collegamenti per identificare quelli che potrebbero violare le linee guida e infine contattare i proprietari dei siti da cui provengono i backlink per chiederne la rimozione. Nel frattempo, usa lo strumento di disavow di Google che consente di segnalare al motore di ricerca di ignorare specifici backlink dannosi o non desiderati che puntano al proprio sito. Non abusare dello strumento: Google è in grado di ignorare automaticamente molti link di scarsa qualità. Usalo solo se necessario!
Per i contenuti di bassa qualità, è indispensabile verificare la presenza di quelli duplicati o articoli che replicano contenuti trovati altrove. Non ti resta che riscriverli, cercando di colpire direttamente l’intento di ricerca degli utenti ed evitando strumenti automatici di scrittura.
In caso di violazione per spam, devi ripulire il tuo sito da qualsiasi elemento considerato tale (testo nascosto, parole chiave eccessive, ecc.). Intervieni anche sullo spam generato dagli utenti in quelle pagine del sito dove consenti creare o commentare contenuti. Implementa, se non l’hai già fatto, una moderazione e ripulisci i commenti palesemente spam. Attenzione perché la violazione per spam puro può comportare una penalizzazione permanente al dominio! Alla prima violazione, puoi inviare la richiesta di riconsiderazione, ma alla seconda il tuo dominio potrebbe essere addirittura deindicizzato per sempre!
Per i redirect ingannevoli o tecniche di cloaking, è necessario individuare le pagine problematiche ed eliminare le discrepanze nei contenuti, ossia tra ciò che viene mostrato agli utenti e ciò che viene indicizzato da Google. Controlla quali sono gli URL che reindirizzano verso pagine “inaspettate” o non desiderate e correggi i redirect. E’ possibile individuare i redirect non autorizzati nello script Javascript e nei file di configurazione come il file .htaccess.
Se il tuo sito è stato violato da un hacker, devi ripristinare il sito a una versione sicura. Affidati a un esperto di cybersecurity per identificare e risolvere le vulnerabilità, prevenendo futuri attacchi. E’ indispensabile, ad esempio, implementare firewall e certificato SSL.
Per i dati strutturati: se il sito è stato penalizzato per violazioni legate ai dati strutturati, è probabile che non vedrai più le tue pagine sui rich snippet o altre funzionalità avanzate nelle SERP (come le recensioni). Rimuovi o correggi markup di contenuti non visibili agli utenti, markup di contenuti irrilevanti o fuorvianti. Utilizza il test dei dati strutturati o direttamente Search Console per identificare eventuali errori.
Successivamente, effettua una richiesta di riconsiderazione tramite Search Console, spiegando la natura del problema e quali azioni hai intrapreso per risolvere la situazione. Includi quindi una spiegazione dettagliata delle correzioni effettuate. Ad esempio, fornisci elenchi dei link rimossi o delle modifiche ai contenuti. Il processo di revisione può richiedere qualche giorno fino a diverse settimane.
A questo punto, non ci resta che attendere che Google completi l’analisi delle modifiche. Riceveremo una notifica nella Search Console con l’esito della review, che confermerà l’eventuale rimozione della penalizzazione. Il recupero potrebbe richiedere diverse settimane o mesi, a seconda della gravità della situazione.
Azioni manuali: quali rischi e possibili sanzioni
Quando Google riscontra una violazione, le penalizzazioni possono essere a volte veramente pesanti e coinvolgere solo singole pagine, ma anche l’intero dominio.
Le conseguenze di un'azione manuale possono essere gravi per la visibilità e la reputazione di un sito web. In primis, si potrebbero perdere posizioni nei risultati di ricerca, riducendo quindi significativamente il traffico organico. Per le attività online, questo si traduce in un calo delle conversioni, delle vendite o in generale delle opportunità di business. Ecco che quindi l’azienda può ritrovarsi obbligata a investire di più in campagne pubblicitarie per compensare la perdita di visibilità.
Inoltre, se i clienti o i partner dovessero scoprire che il tuo sito è stato penalizzato, la percezione del brand ne risentirebbe molto negativamente. Il sito è una vetrina, l’immagine della tua azienda: se non è curato o, peggio ancora, è stato penalizzato, dimostri scarsa affidabilità.
Considera che nei casi più gravi, come l'uso sistematico di pratiche black hat (ad esempio cloaking o generazione di spam puro su larga scala), il coinvolgimento in schemi di link di massa per manipolare il ranking o la diffusione di contenuti pericolosi o fraudolenti, il sito potrebbe essere completamente deindicizzato.
Azioni manuali e penalizzazioni algoritmiche: differenze
Abbiamo già accennato al fatto che Google interviene con penalizzazioni automatiche, basate sulle regole e i criteri dell’algoritmo, sia con le azioni manuali, prodotte da un team di esperti “revisori” che con un controllo umano mirano a correggere comportamenti scorretti dei proprietari di siti web. In comune, queste due modalità hanno l’obiettivo: individuare pratiche che possono influire negativamente sulla qualità dei risultati di ricerca.
Ma cosa le differenzia veramente?
Sicuramente sussiste una differenza nella modalità di notifica. Le azioni manuali vengono comunicate al proprietario del sito tramite Google Search Console, con dettagli sulla violazione specifica; le penalizzazioni algoritmiche, invece, non vengono notificate direttamente. Ebbene sì, le noterai quando sarà troppo tardi: con un calo improvviso del traffico organico, spesso coincidente con un aggiornamento dell'algoritmo.
Inoltre, le azioni manuali richiedono sempre l'identificazione del problema da parte dell’utente (notificato dal Team di Google) e la richiesta di riconsiderazione con i dettagli dei provvedimenti adottati per risolverlo. Spesso richiede un tempo minore perché Google accetti la risoluzione, rispetto alle penalizzazioni automatiche. In quest’ultimo caso, infatti, è necessario attendere un nuovo ciclo di scansione e rivalutazione da parte del motore di ricerca.
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