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15 dicembre 2024

Ricerche zero clic: cosa sono, come gestirle e impatto sulla SEO

Alex Baldarelli

Scritto daAlex Baldarelli

Tempo stimato per la lettura8 minuti

Uno dei fenomeni che negli ultimi anni hanno “scosso” il panorama della SEO sono le "ricerche zero clic". Si tratta di un cambiamento significativo che Google ha tanto voluto per soddisfare l’intent di ricerca sulle proprie pagine. L’utente, infatti, ottiene la risposta che cerca direttamente nei risultati di ricerca, senza dover cliccare alcun link. Ecco che in questo modo viene ridefinito il modo in cui i siti web competono per ottenere l'attenzione degli utenti. Scopriamo in questo articolo come si presentano le ricerche zero clic, come adattarsi e quali sono gli impatti sulla SEO, da comprendere e valutare per rimanere competitivi in un ecosistema digitale sempre più focalizzato sulla velocità e sulla precisione.

Cosa sono e come vengono visualizzate le ricerche zero clic?
Le ricerche zero clic sono il risultato di miglioramenti nell’algoritmo e nel design della SERP, che consentono ai motori di ricerca di fornire risposte immediate e contestuali. Google, ad esempio, utilizza modelli avanzati come BERT o MUM per comprendere il contesto delle query e analizza miliardi di pagine per identificare e fornire le risposte più pertinenti.

Da semplici elenchi di link, le SERP si sono quindi evolute in strumenti informativi completi, in grado di rispondere immediatamente a molteplici esigenze.

I risultati delle ricerche zero clic si presentano attraverso formati specifici progettati per soddisfare direttamente l'intento dell'utente. Ecco i principali tipi di risultati zero clic e come funzionano.

Snippet in primo piano (Featured Snippets): una casella di testo che appare sopra i normali risultati di ricerca e fornisce una risposta diretta a una domanda. Spesso è un estratto da un sito web high authority. Ad esempio, per la query "Come fare una torta al cioccolato," lo snippet potrebbe mostrare i passaggi principali di una ricetta.
Knowledge Panel: box informativi sulla destra della SERP (desktop) o in cima (mobile, spesso per argomenti come aziende, persone famose o luoghi. Spesso sono dati tratti da fonti autorevoli, come Wikipedia, siti governativi o database specifici. Ad esempio, per la query "Chi è Gandhi" il pannello potrebbe mostrare una breve biografia, date chiave e immagini.
Risposte rapide (Quick Answers): una casella dedicata per fornire informazioni dirette fornite in un formato testuale o visivo, come conversioni valutarie, meteo, risultati sportivi, orari di film, ecc.
Pannelli locali e mappe: un box con informazioni sulle attività locali in base alla query e alla posizione dell'utente. Include nome dell'attività, recensioni, orari, numeri di telefono e indicazioni stradali e una mappa interattiva.
Pannelli di definizione o calcolatrici: un box con definizioni di termini o strumenti interattivi. Ad esempio, “cosa significa pleonastico” o strumenti interattivi come calcolatrici.
Video e risultati multimediali: video suggeriti che iniziano a essere riprodotti automaticamente o che contengono risposte specifiche. Ad esempio, la query "Come cambiare la ruota dell’auto" può mostrare un video tutorial con il punto esatto in cui inizia la spiegazione.
Caroselli di immagini o prodotti: sequenze di immagini o schede prodotto che rispondono a query specifiche. Per "Idee regalo di Natale," la SERP potrebbe mostrare una galleria di immagini o prodotti in vendita.

Ricerche zero clic: cosa sta accadendo e perché sono in aumento?
Ci sono diversi motivi per cui le ricerche zero clic sono aumentate sensibilmente negli ultimi anni. Uno degli elementi più importanti dell’algoritmo che stabilisce il posizionamento in SERP.
Una delle ragioni principali per cui i motori di ricerca, soprattutto Google, mettono in atto questa strategia è quella di migliorare l'esperienza utente, fornendo risposte immediate, in linea con l’aumento delle ricerche vocali, soprattutto da dispositivi mobili e soprattutto con intenti informativi (es. “Chi ha vinto il premio Nobel per la pace nel 2024?). Se è direttamente Google a restituire risposte nella SERP, si elimina un passaggio intermedio, rendendo il processo di ricerca più efficiente e arrivando a soddisfare l’intent più velocemente.

Spesso non c’è bisogno che l’utente visiti un sito esterno, Google è in grado di analizzare il contesto e le relazioni tra le parole di una query, fornendo risposte mirate anche a domande complesse. L'algoritmo, infatti, identifica informazioni rilevanti da pagine web autorevoli e le presenta sotto forma di snippet, knowledge panel o quick answers.

A facilitare il lavoro a Google c’è l'adozione di strumenti come Schema.org da parte di sviluppatori e siti web, che ha reso più facile per i motori di ricerca estrarre e presentare dati in modo strutturato. I dati strutturati forniscono informazioni specifiche (es. prezzi, orari, indirizzi) che possono essere visualizzate direttamente nella SERP.

Tutto questo rientra in una vera e propria strategia commerciale. Google, come azienda, ha tutto l’interesse a trattenere gli utenti sul motore di ricerca. Mostrando risposte direttamente nella SERP, Google riduce il tempo trascorso dagli utenti su siti esterni e aumenta il tempo passato sulla sua interfaccia. Inoltre, i risultati zero clic si integrano con gli annunci a pagamento, spesso posizionati sopra o accanto a questi risultati. Questo migliora le opportunità di monetizzazione.



Ricerche zero clic e impatto SEO: cosa devi sapere
Le ricerche zero clic stanno trasformando il panorama della SEO.

Il primo effetto che tutti noteranno è il calo del traffico verso i siti web, in particolare quelli che puntano a query informative o transazionali semplici, come siti informativi e blog. Gli utenti ottengono le risposte direttamente nella SERP tramite snippet in primo piano, pannelli di definizioni, risultati locali o risposte rapide, che diventano il primo punto di contatto visivo in SERP, rendendo superfluo il clic sui link.

Per quanto riguarda i contenuti, i motori di ricerca danno sempre più importanza alla qualità, per determinare quali informazioni visualizzare. Gli snippet in primo piano e le risposte rapide sono costruiti sulla base di contenuti ben scritti, autorevoli e ottimizzati per specifiche query.

Studiando la SEO local è evidente che in quest’ambito le ricerche zero clic hanno avuto un impatto particolarmente significativo. I risultati locali includono mappe, recensioni, orari di apertura e altre informazioni direttamente nella SERP, soddisfacendo molte query senza bisogno di ulteriori clic. Gli utenti trovano tutto ciò che serve per decidere (numero di telefono, indirizzo, recensioni) senza visitare alcun sito.

Ecco che quindi la SEO tradizionale, misurata attraverso metriche come il traffico organico, i tassi di clic (CTR) e le conversioni non sono i fattori principali da analizzare. Si devono considerare impressioni, posizionamento negli snippet e visibilità complessiva come KPI chiave.

Come gestire le ricerche zero clic in ottica SEO
Abbiamo visto come cambia la SEO con le ricerche zero clic: se da un lato pongono sfide significative, come la riduzione del traffico organico, dall’altro offrono nuove opportunità per migliorare la visibilità e la percezione del brand. Vediamo ora come gestirle in maniera efficace per rimanere competitivi!

Abbiamo capito che l’obiettivo non è più solo attirare clic, ma creare una presenza forte e autorevole nella SERP stessa, con l’ottimizzazione per i nuovi formati di risultato, l’utilizzo dei dati strutturati e una maggiore attenzione alla qualità dei contenuti. Vediamo quindi come gestire le ricerche zero clic in maniera efficace e professionale.

Per sopperire alla perdita di traffico, è necessario adottare una nuova strategia di keyword per soddisfare query meno inclini a essere zero clic, che quindi richiedono un’interazione più complessa, personalizzata o approfondita, e che non possono essere risolte immediatamente con una risposta diretta fornita nella SERP. Pensiamo alle query transazionali complesse, ad esempio “confronto tra piani di hosting”, oppure “offerte per weekend a Parigi”; valutiamo anche le query che possono essere lanciate da utenti che hanno bisogno di un servizio specifico che implica contatto diretto con un professionista, una consulenza o un preventivo, ad esempio “Ristrutturazione di tetti a Verona”, oppure “Consulenza per fotovoltaico”; un’altra query che tende a non essere zero clic è quella di utenti che cercano contenuti approfonditi e completi, come “strategie avanzate di marketing digitale”, ma anche “tutorial per creare un’app da zero”. E’ importante quindi creare e ottimizzare i contenuti con keyword in grado di soddisfare query di questa tipologia: in questo modo si può tornare ad avere livelli di traffico accettabili.

Inoltre, poiché tra gli obiettivi principali c’è lo snippet in primo piano o un altro formato prominente è importante affiancare ai contenuti di approfondimento anche quelli in formati chiari, concisi e strutturati (es. elenchi puntati, definizioni dirette, risposte numeriche): è così che puoi conquistare gli snippet!

Insomma, la qualità dei contenuti è l’affidabilità delle fonti restano elementi cardine per ottenere risultati in termini di posizionamento e quindi di visibilità: una strategia che prevede contenuti diretti, formattati per rispondere a domande specifiche è ormai indispensabile; a questi dobbiamo sempre affiancare contenuti di approfondimento in grado di bypassare le ricerche zero clic. Una strategia, quindi, che bilanci il traffico diretto con l’esposizione del brand sui motori di ricerca.

Essenziali, come abbiamo visto, sono i dati strutturati, come Schema.org. Questo markup permette ai motori di ricerca di comprendere meglio le informazioni di una pagina, fornendo informazioni precise che i motori di ricerca possono visualizzare direttamente.

In ottica SEO local, diventa cruciale curare ogni dettaglio del profilo aziendale per emergere nei risultati locali, pensiamo all’ottimizzazione delle schede di Google Business Profile. Le recensioni e la loro gestione, inoltre, diventa sempre più strategico.

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