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19 maggio 2025

Ecommerce e pagina di checkout: 5 errori da evitare e come ottimizzarla

Alex Baldarelli

Scritto daAlex Baldarelli

Tempo stimato per la lettura8 minuti

La pagina di checkout è il momento della verità per ogni e-commerce. È lì che si gioca la conversione, dove l’utente smette di essere un semplice visitatore e diventa un cliente. Ma è anche il punto in cui, troppo spesso, tutto si interrompe: carrelli pieni abbandonati che non diventano ordini. Perché accade? Perché la pagina di checkout è molto più di una formalità: è un test di fiducia, fluidità e convenienza. È il momento in cui l’utente si ferma a pensare davvero “Posso fidarmi di questo sito?”, “Quanto mi costa tutto?” “Sono sicuri i metodi di pagamento?” “E se qualcosa andasse storto?” . Spesso queste domande trovano risposta in un “meglio lasciar perdere”.

Scopriamo in questo articolo quali sono gli errori assolutamente da non fare quando si progetta una pagina di checkout del proprio e-commerce e come ottimizzarla per farla rendere al massimo e portare a casa più ordini possibile.

Pagina di checkout ecommerce: gli errori più comuni
In tanti casi non è un solo problema grave a far fallire la conversione, ma una somma di piccole frizioni: la mente del cliente online è veloce e impaziente. Se trova resistenza, prende un’altra strada. Il checkout è l’ultima tappa, ma è anche la più fragile.

Ecco gli errori più comuni che devono essere evitati in una pagina di checkout!

Checkout troppo lungo o complicato: il killer silenzioso della conversione
Una delle cause più comuni (e spesso sottovalutate) dell’abbandono del carrello è un processo di checkout macchinoso. Più il percorso all’acquisto è lungo, più cresce il rischio che l’utente decida di lasciar perdere. L’esperienza online, infatti, ha un principio non scritto: “se mi fai perdere tempo, me ne vado”, soprattutto se sto cercando un prodotto su mobile. Un checkout lento o complesso genera attrito cognitivo: l’utente percepisce fatica, confusione o incertezza, e abbandona.

Un checkout troppo complicato ha diverse cause:
  • troppi campi da compilare, nome, cognome, indirizzo, codice fiscale, azienda, telefono fisso, ecc… spesso non tutti sono necessari;
  • passaggi distribuiti su troppe pagine… ogni “continua” è un’occasione per ripensarci!
  • Obbligo di registrazione prima dell’acquisto che scoraggia soprattutto i nuovi clienti;
  • interfaccia poco chiara o non ottimizzata per smartphone: layout disordinato, pulsanti piccoli, form non responsive.
Spese di spedizione poco chiare o troppo alte
Immagina questo scenario: un utente ha trovato il prodotto che cercava, ha letto le recensioni, lo ha aggiunto al carrello ed è pronto a concludere. Ma al momento di pagare… compare un costo di spedizione imprevisto. Magari alto o completamente fuori scala rispetto al valore dell’ordine.

Risultato? Frustrazione, senso di “presa in giro” e abbandono immediato. Questo tipo di sorpresa genera una rottura della fiducia: l’utente si sente tradito. Tutto ciò che prima appariva vantaggioso ora viene messo in discussione.

L’abbandono del carrello in questo caso è causato da:
  • spese aggiuntive che vengono mostrate solo alla fine, nella fase finale del checkout;
  • mancano informazioni chiare in fase di navigazione;
  • tariffe sono troppo alte rispetto al valore percepito del prodotto o del servizio;
  • calcolo confuso e tariffe per peso, zona, dimensioni… senza spiegazioni chiare;
  • mancanza di alternative, nessuna opzione di ritiro in sede, nessuna spedizione gratuita o express.
Pochi metodi di pagamento disponibili
Anche il miglior e-commerce, con la miglior user experience, può perdere la vendita per una mancanza tanto semplice quanto critica: il metodo di pagamento preferito dall’utente non è disponibile. Non perché il prezzo non andasse bene. Non perché il sito fosse poco affidabile, ma solo perché il cliente non ha potuto pagare come voleva. Secondo Baymard Institute il 9% degli utenti abbandona un carrello solo perché il metodo di pagamento desiderato non è disponibile.

Pagare è l’ultimo step. In quel momento, l’utente è pronto a concludere, ma vuole sentirsi sicuro e nel pieno controllo. Se non trova il suo metodo abituale si sente escluso o scomodo e basta poco per trasformare quella sensazione in rinuncia. Al contrario, siti che integrano più metodi di pagamento e ne comunicano la disponibilità in anticipo aumentano la fiducia, l’inclusività e la conversione.

Scarsa sicurezza dei pagamenti
Anche con un’offerta competitiva e un’esperienza utente fluida, basta un piccolo dubbio sulla sicurezza del pagamento per perdere la vendita.

“Posso fidarmi a inserire i dati della mia carta su questo sito?” “E se mi clonassero la carta?”. Sono domande che il cliente non formula sempre ad alta voce, ma che emergono nel momento cruciale: quello in cui sta per digitare i dati sensibili della propria carta di credito. E quando il sito non trasmette immediatamente fiducia… il processo si interrompe. Secondo uno studio di Baymard, il 17% degli utenti abbandona il carrello per mancanza di fiducia nei confronti del sito.

Ci sono diversi segnali che generano sfiducia nella sicurezza dei pagamenti:
  • assenza di certificato SSL (https) o mancanza di “lucchetto” visibile nel browser
  • checkout con design amatoriale o con brand inconsistenti (es. nome dominio diverso da quello del sito)
  • mancanza di badge di sicurezza o certificazioni visibili
  • pagina di pagamento che “assomiglia” a una truffa: pop-up ambigui, layout confuso, linguaggio poco professional
  • assenza di informazioni sull’azienda: niente partita IVA, niente contatti, niente policy chiare
  • nessuna opzione di pagamento sicuro conosciuto (es. PayPal, Stripe, Apple Pay)

Assenza di supporto in tempo reale
Durante il checkout, un utente può avere dubbi, curiosità, domande o difficoltà a completare l’acquisto, per questo è necessario garantire un supporto costante. Se non trova un canale rapido per chiedere supporto, è probabile che abbandoni il carrello e non torni più indietro.

L’implementazione di chatbot è sicuramente utile per garantire assistenza H24, ma spesso non sono sufficienti. L’assenza totale di un supporto “umano” può essere deleteria, soprattutto se il bot non riesce a comprendere fino in fondo le necessità dei clienti. Cerca di ridurre il più possibile i tempi di risposta via email e mettere a disposizione numeri di telefono per un’assistenza “voce”:


Come ottimizzare la pagina di checkout di un e-commerce
Tutto il lavoro che un e-commerce fa per attirare traffico, costruire fiducia, spingere al click, rischia di essere vanificato proprio lì, a un passo dalla meta.

Per semplificare e velocizzare il processo di checkout è necessario in primis utilizzare una pagina singola o al massimo suddivisa in sezioni chiaramente scrollabili in cui l’utente inserisce l’indirizzo, il metodo di spedizione e di pagamento, fino a ottenere il riepilogo dell’ordine. Ricordati di ridurre i campi al minimo indispensabile: chiedi solo ciò che serve davvero per la spedizione e la fatturazione. Se hai bisogno di più dati, fallo dopo l’ordine.

Inoltre, offri sempre il checkout come ospite (guest checkout): non costringere alla registrazione. Dai la possibilità di completare l’acquisto subito, magari offrendo al termine la creazione di un account in un solo clic. Se un cliente è già loggato, evita che debba reinserire tutto… un checkout intelligente riconosce e precompila le informazioni dove può!

Presta sempre la massima attenzione all’esperienza mobile, dove avvengono la maggior parte degli acquisti: Tasti grandi, layout chiaro, focus automatico sui campi possono fare la differenza.

Riguardo ai costi di spedizione, è sempre meglio comunicare le spese fin da subito, magari inserendo un’apposita sezione in homepage e riportandole nella pagina del prodotto e nel carrello (“Spedizione da 4,90€”, “Gratis sopra i 69€”). La spedizione può essere una leva promozionale per aumentare il valore medio dell’ordine: concedere l’opzione gratuita incentiva il cliente a comprare di più per risparmiare.

Per quanto concerne i metodi di pagamento, offri quelli principali come carte di credito/debito, PayPal, Apple Pay/Google Pay, bonifico bancario e contrassegno, per prodotti a basso rischio e dove la logistica è semplice. Aggiungendo soluzioni "Buy Now Pay Later" consenti al cliente di pagare in rate senza interessi, ricevendo comunque l’intero importo.

Come detto, la sicurezza dell’e-commerce e delle opzioni di pagamento sono fondamentali per concludere una vendita. Implementare un certificato SSL è indispensabile, così come rendere visibile (e funzionante) il lucchetto su tutte le pagine, incluso il checkout: inserisci badge e icone di sicurezza vicino al pulsante paga ora o completa l’acquisto, oltre alla dicitura “pagamenti sicuri con SSL” e “transazioni protette” e frasi come “i tuoi dati sono protetti e criptati. Utilizziamo i più alti standard di sicurezza per ogni transazione.”

Presta sempre la massima attenzione all’esperienza mobile! Garantire un sito e-commerce mobile responsive con un un checkout pulito, ben progettato, con tasti grandi, font coerenti e perfettamente navigabili su ogni dispositivo comunica professionalità, affidabilità e solidità aziendale; al contrario, un’interfaccia disordinata comunica amatorialità e quindi pericolo.

Infine, rendi sempre disponibile ed efficiente il supporto ai tuoi clienti. Puoi attivare una live chat durante il checkout: l’implementazione di chatbot aiuta a snellire la gestione delle richieste, però rendi la conversazione più amichevole e personalizzata possibile. In ogni caso,non dimenticare di garantire supporto con operatore umano, magari con un’integrazione con strumenti come Whatsapp. Una frase come: “Hai bisogno di aiuto per completare l’acquisto? Scrivici ora su WhatsApp” può fare miracoli in termini di conversione. Rendi visibile, inoltre, l’orario del supporto umano perché se non sei online almeno puoi offrire la possibilità di lasciare un messaggio con una risposta garantita entro poche ore.

Una pagina di checkout ben progettata non è solo una questione estetica: è una leva strategica per aumentare le conversioni, ridurre gli abbandoni e migliorare l’esperienza d’acquisto!

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