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10 settembre 2019

Come funziona un motore di ricerca?

Dario Bongiovanni

Scritto daDario Bongiovanni

Tempo stimato per la lettura4 minuti

Scherzosamente potremmo dire che qualcuno possa ancora oggi immaginare che, quando digitiamo una parola o una frase su Google, degli operatori umani cercano il risultato, confrontando le informazioni di centinaia di milioni di risultati di pagine web per ottenere quelle più in linea con le informazioni richieste.

La realtà chiaramente, è che i motori di ricerca vanno a cercare le risorse da mostrare agli utenti all’interno del proprio indice (un database) creato dal motore di ricerca stesso in modo tale che i risultati siano fruibili in pochi istanti.

Quindi, più i risultati proposti sono pertinenti con la ricerca, più gli utenti soddisfatti continueranno ad utilizzare quel motore di ricerca, il che è la chiave del successo di Google. In realtà non sono tanti gli utenti che considerano (o sanno) che esistono anche altri motori di ricerca, e alcuni di essi sono molto originali, tra l'altro. Tuttavia, quando vogliamo cercare qualcosa su internet, la stragrande maggioranza della popolazione mondiale utilizza Google. E questo avviene perché Google è veloce, preciso e minimalista.

Funzionamento di un motore di ricerca

È necessario comprendere che, affinché un motore di ricerca possa mostrare i risultati a seguito di una interrogazione da parte dell’utente, è necessario che questo disponga di un suo database contenente milioni di pagine web che di volta in volta vengono “pescate”. Questo lavoro viene svolto in frazioni di secondo per ogni ricerca.

Inoltre, ciascuno dei motori di ricerca più famosi, sia esso Google, Bing o Yahoo, ha le proprie regole per catalogare e dare priorità ai contenuti web. Ogni motore implementa le proprie regole in modo che le ricerche effettuate diano risultati il ​​più possibile pertinenti ed in linea con l’intento di ricerca.

È possibile provare a cercare la stessa cosa su Google e Yahoo per notare questa differenza ma, sebbene ogni motore di ricerca abbia le sue regole, la realtà è che tutti i motori di ricerca eseguono l’indicizzazione dei contenuti. Questa indicizzazione implica che ogni motore di ricerca debba eseguire una scansione sistematica dell'intero universo online, e il database creato consente di visualizzare velocemente i risultati ogni volta in cui viene digitata una query di ricerca.

In altre parole, ogni motore di ricerca ha dei software noti come “robot” o “spider”; Questi robot digitali esplorano continuamente il web per trovare nuovi siti web e contenuti da indicizzare, o vecchi contenuti che sono stati modificati.

Criteri di ricerca

Quindi, gli spider dei motori di ricerca scandagliano costantemente la rete per indicizzare centinaia di milioni di pagine web, informazioni che vengono poi catalogate e filtrate. Per iniziare, questi spider considerano diverse aree dello stesso sito per determinarne il tema, e stabiliscono quale priorità assegnare ai suoi contenuti.

Tieni presente che i robot dei motori di ricerca eseguono la scansione di ogni pagina del tuo sito web alla ricerca di elementi che consentano di comprendere quali argomenti trattano i contenuti e per questo “leggono” anche tutto quel che riguarda headers, URL, immagini, testi, link e descrizioni. Pertanto, è importante assicurarsi che il proprio sito abbia una ottimizzazione on-page efficace per consentire ai motori di ricerca di comprenderne al meglio i contenuti.

Un altro punto chiave è cercare di produrre articoli originali e non basati su articoli simili. L'esclusività consente di ottenere un ottimo numero di backlink, ovvero link che provengono da altri siti verso il nostro. Maggiore è il numero di link in entrata che abbiamo, maggiore sarà l'influenza o l'autorità che avremo nei confronti di Google e del resto dei motori di ricerca. In sostanza, ogni link in entrata viene considerato come un voto a favore di uno specifico contenuto del nostro sito, con un impatto non indifferente.

Qui vale la pena notare che ciascuno dei link che riceviamo ha peso diverso in termini di pertinenza; se ad esempio siamo citati da un prestigioso giornale, senza dubbio l'influenza è maggiore rispetto ad un link proveniente da un piccolo blog.


Come funzionavano i motori di ricerca in origine?

Molto tempo fa, prima dell’arrivo di Google, i motori di ricerca si basavano esclusivamente sul contenuto dei siti web indicizzati e sulla densità della parola chiave (ovvero quante volte la parola chiave principale veniva ripetuta all’interno del testo) per posizionare i siti.

Questa forma di ricerca primitiva è stata utilizzata come tattica SEO, meglio conosciuta come classica tattica "black hat", per la quale i webmaster dei siti hanno riempito le loro pagine web di parole chiave in maniera forzata ed innaturale, al fine di essere collocati in cima ai risultati dei motori di ricerca.

Ovviamente, le cose sono cambiate da allora, e adesso è necessario pubblicare contenuti originali e di qualità per scalare le SERP, mentre le vecchie tecniche come quella appena citata oggi sono addirittura considerate deleterie ed in grado di essere causa di penalizzazione.