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16 luglio 2020

Google EAT, cos'è e come migliorarlo?

Patrizia Maimone

Scritto daPatrizia Maimone

Tempo stimato per la lettura7 minuti

Avete mai sentito parlare di Google EAT? Probabilmente sì, specie se vi muovete all'interno del mondo SEO e se per voi la qualità dei contenuti presenti sul web ha un'importanza fondamentale. EAT è un acronimo che è stato scelto da Google, nel 2015, per sintetizzare le tre qualità indispensabili dei contenuti internet: Expertise (Esperienza), Authoritativeness (Autorità) e Trustworthiness (Affidabilità). Sono questi i tre cardini attorno a cui ruota il lavoro di EAT e di tutti i quality raters di Google che devono attenersi a quanto specificato nelle linee guida direttamente da Big G.

Google EAT, quindi, è un vero e proprio sistema con cui Google riesce a garantire la giusta valutazione di ogni contenuto web. L'obiettivo per cui è nato EAT è abbastanza chiaro ed è quello di provvedere al costante miglioramento della User Experience nelle ricerche dei propri utenti andando a rispettare ogni aspettativa in termini di qualità, pertinenza ed affidabilità.

Le linee guida che abbiamo citato pocanzi sono abbastanza chiare in merito e parlano chiaro ai quality raters. "I siti e le pagine che non hanno alcun fine utile per gli utenti, incluse le pagine create senza l'intenzione di aiutare o che potenzialmente diffondono odio, provocano danni, ingannano e disinformano le persone dovrebbero ricevere un rating più basso". Ne consegue che tali pagine e i relativi siti dovrebbero essere penalizzati sul piano del posizionamento in SERP.

Al contrario, Google stesso prosegue "Per le pagine che hanno un fine utile, la quantità di esperienza, autorevolezza e affidabilità è molto importante". Ecco, quindi, che la priorità va data a chi offre queste tre qualità, a chi è in grado di fornire il proprio contributo positivo all'enorme meccanismo che è la rete in cui gli utenti meritano di trovare le risposte a ciò che realmente stanno ricercando.


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Qual è il significato della sigla EAT per Google?

Cerchiamo di fare un'analisi più ravvicinata delle tre letterine che formano la sigla EAT che Google ha coniato per andare alla ricerca delle pagine qualitativamente valide sul web.

- La "E", lo abbiamo anticipato, sta per il termine inglese Expertise, ovvero esperienza. In questo caso ci si vuole riferire all'esperienza che coloro che scrivono sul web devono avere sulle materie di cui scrivono. L'esperienza va maturata, poi, con il tempo man mano che nella propria attività lavorativa si affrontano casi più o meno uguali.
Il riferimento all'esperienza è riferito esclusivamente alla singola pagina analizzata e non a tutto il sito. Per valutare questo fattore non ci sono criteri veri e propri ma, in linea di massima, Google pare fare affidamento al buon senso valutando tanto i contesti quanto le intenzioni di ogni singolo utente della rete.

Ad esempio, se ricerchiamo informazioni su un tumore al fegato, desideriamo contenuti approfonditi ed è molto probabile che le giuste risposte possano giungere solo da fondazioni mediche, istituzioni o agenzie governative. I relativi punteggi saranno, quindi, molto più elevati. In parole povere, valutare l'expertise significa esaminare i contensti e le capacità di affrontare determinati argomenti con competenza in modo da soddisfare appieno le necessità dell'utente.

- La "A" sta, invece, per Authoritativeness, ovvero autorevolezza. Il riferimento non è, invece, come in molti possono pensare all'autorità. Per autorevolezza Google intende l'essere capaci di essere ritenuti esperti in determinate materie. Dall'esperienza di cui abbiamo appena parlato, quindi, dovrebbe derivare anche questa seconda qualità anche se, per molti, questa "A" è la parte della sigla più soggetta a significati ambigui.

L'autorevolezza viene giudicata tanto sui valori dei contenuti che in base al dominio. Generalmente, si potrebbe fare riferimento a link qualitativamente elevati sia per i contenuti che per il dominio. Risulta importante, però, tenere a mente un brevetto che Big G, qualche anno fa, ha pubblicato per la classificazione del risultato di ricerca su metrica di entità andando ad individuare alcuni parametri principali:
  • Correlazione (i contenuti sono o meno correlati tra loro?)
  • Notabilità (quanto sono notevoli le varie entità nei rispettivi domini?)
  • Contributo (Come vengono viste le entità dal mondo?)
  • Premi (L'entità è stata, qualche volta, premiata?)
- La "T", infine, sta per Trustworthiness, ovvero "Affidabilità". Ogni sito, infatti, deve riuscire a pubblicare contenuti che siano veritieri, non falsi o poco accurati. Essere affidabili è importante perché gli utenti sono alla ricerca di informazioni, sì pertinenti, ma sulle quali possano anche fare affidamento ad occhi chiusi. Creare pagine che contengono contenuti fake per il solo scopo di ottenere visibilità e guadagni non è una pratica utile per gli utenti ed è, quindi, soggetta a penalizzazioni da parte di Big G.
Per giudicare un contenuto davvero affidabile si tiene conto della fiducia che si attribuisce sia ai singoli contenuti che all'intero sito internet.

In base a tutto questo, quindi, dietro questa sigla, importantissima in ambito SEO, si nasconde il tentativo da parte di Google di salvaguardare gli utenti da notizie di scarsa qualità e poco attendibili. L'obiettivo è quello di garantire che le pagine che si trovano in SERP tra i risultati dei motori di ricerca sono verificate e verificabili, a maggior ragione se l'argomento trattato è molto delicato. Questi, ed altri fattori, contribuiscono a definire l'autorevolezza di un sito internet.


Google EAT, quali sono le principali indicazioni di cui tenere conto?

È lo stesso Google a fornire una lista di alcune indicazioni che possono essere utili a tutti per cercare di migliorare, quanto più possibile, i livelli di EAT del proprio sito internet. Dal momento che non tutte le tipologie di siti sono soggette alle stesse "indicazioni", queste vengono comunque suddivise in base a quelle che sono le categorie cui appartengono.

- I siti relativi a consulenze di tipo medico devono essere scritti solo ed esclusivamente da autori che abbiano una comprovata esperienza nel campo medico. Per scrivere un consiglio medico di alto livello bisogna utilizzare stili di scrittura professionali. Importantissimo, poi, aggiornare i contenuti con cadenza periodica per renderli sempre quanto più attuali possibile.

- I siti che si occupano di notizie dovrebbero avere uno stile professionale e giornalistico includendo i fatti raccontanti in toto per far comprendere quanto successo a chi, poi, leggerà la notizia in questione.

- I siti che si occupano di approfondimenti in ambito scientifico devono essere scritti da gente che ha una competenza scientifica elevata e comprovata.

- Chi si occupa di consulenze finanziarie, legali, fiscali, ecc, dovrebbe utilizzare sempre fonti che siano quanto più affidabili possibile e dovrebbe, inoltre, aggiornare periodicamente i propri pezzi in modo da mantenerli sempre attuali.

Anche le pagine apparentemente più "semplici", come ad esempio quelle dei siti dedicati all'hobbistica in genere, devono essere scritte con un elevato tasso di competenza. I contenuti pubblicati devono far risaltare il fatto che chi scrive è competente in quel determinato hobby. Le parole, in questo caso, sostituiranno perfettamente le prove pratiche.


Come realizzare un sito perfetto per Google EAT?

Ci sono alcuni comportamenti che vale la pena seguire se siamo proprietari di un sito internet e vogliamo migliorarne sempre di più il posizionamento in SERP. Un sito che non viene ritenuto valido sui tre parametri di EAT, infatti, subisce notevoli penalizzazioni andando a declassarsi tra i risultati di ricerca e, spesse volte, a scomparire completamente. Ma cosa vale la pena fare? I principali consigli sono tre.

  1. Dobbiamo sempre creare un sito internet andando a trattare argomenti che siamo certi di conoscere molto bene e di poter esporre in maniera chiara e professionale.
  2. Dimostriamo, esprimendoci, il massimo dell'autorevolezza e pubblichiamo in maniera regolare diversi contenuti inerenti il settore che abbiamo scelto.
  3. Dichiariamo apertamente qual è lo scopo del nostro portale senza dimenticare di dimostrare di essere affidabili e seri.

L'importanza della reputazione

Google EAT non è il solo parametro utilizzato per valutare la qualità delle pagine di un sito internet. Anche la reputazione ha un ruolo molto più che importante. Proprio questa, infatti, se elevata è un chiaro segnale che anche il livello di EAT è più che buono. In base a quanto indicato dagli esperti del settore, la reputazione rappresenta un'estensione di Google EAT. Questa si basa essenzialmente sull'user experience e sulle opinioni di gente esperta nel settore di appartenenza del sito internet. In termini di reputazione, però, è importante fare una distinzione fondamentale tra i siti più piccoli e quelli, invece, più corposi. Per i primi, infatti, non avere reutazioni o recensioni esterne che li descrivano non è considerato con particolare negatività. Google, infatti, reputa che la reputazione di un sito sia destinata a crescere man mano che il sito stesso cresce. Sempre consigliabile, però, lavorare per cercare di soddisfare in tutto e per tutto le aspettative di Google EAT garantendoci un buon punteggio per il nostro sito.


Perché Google EAT è importante?

Sin dal momento in cui è stato lanciato sul mercato nell'ormai lontano 2013, Google EAT ha avuto una grande importanza per il web. Di fatto, è un fattore importantissimo per ogni query. Per alcune, poi, lo è più che per altre. Per comprenderlo meglio possiamo fare un esempio pratico immedesimandoci in un utente che deve fare due diverse tipologie di ricerche che, alla fine, avranno un'importanza differente. Partiamo dal caso più semplice. Supponiamo di ricercare, mediante Google, una foto di un cagnolino. In questo caso, l'argomentazione è molto soggettiva e non viene giudicata così importante. D'altro canto, la foto di un cagnolino può piacere a noi ma non fare alcun effetto ad un altro utente. Ecco perché in una situazione come quella appena descritta, la funzionalità di Google EAT non è così indispensabile.

Immaginiamo, adesso, di voler effettuare un altro tipo di ricerca. Supponiamo di essere in dolce attesa e di avere mal di testa. In questo caso, la ricerca su Google mirerebbe a sapere se, in stato interessante potremmo assumere l'aspirina ed, eventualmente, conoscerne le dosi esatte. Un argomento interessante ma, soprattutto, importantissimo. In questo caso il lavoro di Google EAT è fondamentale perché è ovvio che un autore sconosciuto che, magari, non conosce bene l'argomento ma vi scrive comunque un testo, non può fornire le informazioni corrette. Il sito internet, in questo caso, andrà a mancare di autorevolezza e soltanto grazie all'immenso lavoro di EAT possiamo essere certi di poterci fidare della risposta fornita da un sito classificato come affidabile. I consigli e le informazioni che, in pratica, provengono da autori sconosciuti non sono affidabili e andrebbero, quindi, solo tralasciati.

Quella della salute è un'argomentazione su cui non bisogna scherzare e per la quale è indispensabile trovare sempre le risposte più giuste. Anche per l'ambito finanziario si può fare lo stesso discorso. Ed è proprio per questo che, strettamente correlate a Google EAT, ci sono anche le cosiddette Pagine YMYL ovvero "I tuoi soldi o la tua vita". Argomenti di importanza, per l'appunto vitale, per i quali non si può prescindere da EAT. Proprio per questo motivo, se siamo proprietari o autori di un sito che si basa su queste argomentazioni e sulla pagine YMYL dobbiamo necessariamente provvedere alla dimostrazione di EAT e risultare, quindi, competenti, autorevoli ed attendibili. La posta in gioco, tra l'altro, è molto elevata, troppo.


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Google EAT incide sul posizionamento?

Chi si occupa di Web Marketing ed anche chi si sta addentrando adesso in questo vasto mondo lo sa bene: la qualità dei contenuti pubblicati è fondamentale per portare avanti al meglio un sito web. Sin dal 2015, infatti, Google lo ha specificato più e più volte ai propri Quality Raters andando sempre ad aggiornare le linee guida su cui questi ultimi basano il proprio lavoro.

Per comprendere meglio, comunque, se esista o meno una relazione tra Google EAT e il posizionamento di un sito internet è bene fermarci un attimo e riflettere a ritroso. Sappiamo benissimo che Google non rappresenta solamente un robot dalle super potenzialità che serve a scansionare i diversi siti internet decidendo, poi, quali meritano più attenzione e quali no. Oltre al robot, infatti, ci sono degli esseri umani che lavorano con questo scopo, controllando i siti, valutandone la qualità e distinguendoli, quindi, in base a differenti fattori. Stiamo parlando proprio dei già citati Quality Raters che, per lavorare al meglio, si basano proprio sulle linee guida che Google fornisce loro periodicamente. Si tratta di linee guida nascoste sempre da un alone di mistero e che solo gli addetti ai lavori possono comprendere fino in fondo.

Detto questo, Google EAT si può considerare importante per il posizionamento dei siti internet? La risposta a questa domanda potrebbe prevedere due tipologie di risposte molto differenti tra loro. Se, infatti, sul piano tecnico risponderemmo di noi, sul piano pratico si può affermare che sì, EAT influisce sul ranking dei siti web. E questo nonostante il fatto che EAT non sia definibile come un requisito tecnico dal momento che non compare tra i 200 ed oltre fattori di ranking di Google.

Detto questo, però, si sa perfettamente che la qualità è fondamentale per Google e che proprio con EAT viene dimostrato questo valore. Qualora i siti non rispettimo il paradigma, quindi, è scontato che Google li penalizzerà e non li collocherà tra i primi posti dei risultati di ricerca. Va da sé, quindi, che ai primi posti in SERP si posizionano anche i siti che dimostrano in tutto e per tutto Google EAT e che, per questo, sono risultati meritevoli di essere premiati.


Il nostro sito web ha un punteggio Google EAT?

Ci è capitato più volte, parlando proprio di EAT, che ci venisse posta, in particolare, una domanda. "Il nostro sito web ha un punteggio Google EAT?". La risposta, in questo caso, è univoca ed è "No". La valutazione qualitativa di EAT non fornisce alcun punteggio per cui i siti sottoposti a scansione non vengono classificati in base a questo.


Come migliorare Google EAT, consigli pratici

A questo punto pare utile ribadire che i Quality Raters non bollano un sito internet come "scarsamente qualitativo" per sempre. Ci sono dei modi per migliorare EAT ed ottenere, alla prossima scansione, un parere positivo da parte di Big G. Otterrà aumentare l'autorecolezza, la competenza e l'attendibilità delle nostre pagine. Ma come comportarci in tal senso? Abbiamo selezionato alcuni dei consigli più utili a chi voglia migliorare e dimostrare l'EAT. Pronti a scoprirli? Eccoli.

- Generiamo un maggior numero di link
In base a quanto recentemente dichiarato da Gary Illyes, uno dei principali analisti in Google, Google EAT basa le sue valutazioni anche e in maniera particolare su quelli che sono i link da siti autorevoli. Pare anche che Google vada a recepire esattamente l'importanza dei link per cui, occupandoci di questo aspetto nel nostro sito, è fondamentale costruire link di buona qualità e lasciare perdere quelli che, invece, sono privi di valori qualitativi e che andrebbero a penalizzare anche noi.

- Manteniamo sempre aggiornati i contenuti del nostro sito
Altro consiglio fondamentale per migliorare Google EAT è quello di mantenere quanto più possibile aggiornati i contenuti del nostro sito. Questo vale in linea generale per tutte le tipologie di pagine ma è valido, a maggior ragione, per quelle YMYL per cui la qualità viene definita, innanzitutto, dalla presenza di notizie aggiornate.

- Verifichiamo i fatti che esponiamo nel nostro sito
Dal momento che l'attendibilità è uno dei punti cruciali di Google EAT, prima di pubblicare un articoli informativo o una notizia (ad esempio di cronaca) è importantissimo verificare alla perfezione i fatti. Nel momento, poi, in cui andiamo a citare le fonti, assicuriamoci che queste sia attendibili e legittime. Quelle maggiormente consigliate da Google, in questo senso, sono Wikipedia e Wikidata.

- Aumentiamo il numero di recensioni
Dal momento che Google indica ai Quality Raters di tenere in considerazione anche le recensioni per stabilire il livello qualitativo di un sito, è importantissimo non sottovalutarle. Fondamentale avere quante più recensioni positive su internet. Ad esempio, i siti dei ristoranti o similari dovrebbero avere tante recensioni positive su siti di riferimento (come Tripadvisor). È provato, infatti, che gli utenti della rete consultano molto questa tipologia di portale e che si fidano molto, nelle loro scelte, delle recensioni di chi, prima di loro, ha avuto esperienza con quella determinata realtà. Se gli utenti che hanno visitato il nostro sito, in parole povere, lasceranno recensioni positive in rete, avremo più elevate possibilità che altri utenti, invogliati da queste, ci facciano visita.

- Ingaggiamo autori esperti
Se non siamo noi stessi a scrivere, in qualità di esperti, per il nostro sito è bene cercare proprio autori esperti che possano scrivere i contenuti. Questo vale, un'altra volta, soprattutto per le pagine YMYL che hanno necessità di un alto livello di esperienza e competenza. Per altri contenuti basta ingaggiare qualcuno che sappia scrivere in un corrente italiano e che sappia dimostrare di avere buone conoscenze sugli argomenti di cui dovrà prendersi carico.

- Dimostriamo le nostre credenziali
Anche se non siamo tra coloro che amano mettersi in mostra, nel momento stesso in cui si parla di Google EAT è importante saperlo fare. Dimostrare tutte le nostre credenziali è fondamentale! Se, quindi, abbiamo avuto qualche esperienza di spicco, se siamo intervenuti in un'importante conferenza sull'argomento, se siamo stati premiati dovremo dirlo chiaramente tra le nostre pagine.
Ci sono, all'interno del nostro sito, due sezioni in cui possiamo mettere questo aspetto in evidenza. Il primo è indubbiamente il "Chi siamo", il secondo, se previsto, la voce relativa al "Team" o agli "Autori" dove, ad una breve biografia si dovrà aggiungere questi riconoscimenti.

- Mostriamo i nostri dettagli di contatto
Mostrare ai propri visitatori quanto più dettagli di contatto possibili è importante per aumentare l'affidabilità del nostro sito. Chi non lo fa nella maniera giusta, infatti, viene mal visto da Google EAT. In maniera particolare tutte le pagine YMYL devono tenere a cura questo dettaglio dal momento che, per determinati argomenti, è importante avere la possibilità di entrare in contatto con i proprietari dei siti (siano banche, istituti di credito, ospedali e via discorrendo).

- Cerchiamo di mantenerci molto attivi sui social
I social sono ormai una realtà molto più che consolidata nel nostro vivere quotidiano. Ecco perché un buon sito internet non può assolutamente prescindere dall'avere un profilo Facebook o Instagram su cui gli utenti possono trovarci e interagire. Facciamo, poi, girare i nostri contenuti sui social. Le condivisioni, infatti, sono importantissime e, oltre a farci conoscere a quanta più gente possibile, è anche sinomino di forte autorevolezza.

- Ottimizziamo i dati strutturati
Per migliorare Google EAT può rivelarsi molto utile anche ottimizzare i dati strutturati. Nel momento stesso in cui provvediamo ad inserire quelli corretti aiutiamo il motore di ricerca nel lavoro di inquadramento del sito, comprendendo meglio le informazioni che trattiamo e, magari, preferendoci ai nostri diretti concorrenti.


Concludendo

Abbiamo imparato, quest'oggi, cos'è il paradigma Google EAT e come lavora per la valutazione dei vari siti internet. Adesso sappiamo che avere un buon EAT, benché non esistano punteggi veri e propri, è importante per poter ambire ad una buona competizione con gli altri portali del settore e per sperare di scalare, sempre di più, le SERP.


A questo punto, se pensate che il vostro sito web non sia adeguato per questo importante paradigma, potete contattarci con fiducia per richiedere un preventivo al nostro team ed ottenere la giusta valutazione delle vostre pagine.
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